Ai docenti che verranno assunti nel settembre del 2015, appartenenti alle graduatorie ad esaurimento, verrà applicata l'estensione del Jobs act con contratto a tutele crescenti? È questa l'ipotesi che si sta facendo strada come normale conseguenza dell'equiparazione del settore pubblico a quello privato e l'applicazione, quindi, delle modifiche all'articolo 18 anche al pubblico impiego.

L'ipotesi di applicazione del contratto a tutele crescenti coglierebbe in pieno anche i circa 150 mila docenti precari della #BuonaScuola: molto dipenderà dalla contrattazione che il Governo Renzi ha intavolato con i sindacati Cgil, Cisl e Uil.

Per il momento le parti sono ben distanti e qualcosa in più lo sapremo, anche in ambito Scuola, nel prossimo incontro programmato per il 27 ottobre. Ma, a meno di stravolgimenti sulle regole dei licenziamenti e del reintegro, la battaglia si combatterà soprattutto sui licenziamenti disciplinari: per questi ultimi, oltre che per quelli discriminatori, sarà prevista la fattispecie che il lavoratore possa ricorrere davanti al giudice ed essere reintegrato?

Per il momento, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini ha dribblato l'argomento, limitandosi a confermare il nuovo contratto di merito cui saranno sottoposti i docenti neoassunti. Ovvero la suddivisione dello stipendio non più in base all'anzianità di servizio, ma al merito riconosciuto dai crediti professionali, didattici e formativi riservato, però, a soli due docenti su tre per ogni tre anni di servizio.

In base ad un recente studio de Il Sole 24 Ore, il sistema delineato dal Governo Renzi permetterà una progressione di aumenti stipendiali che matureranno in tempi più brevi rispetto agli scatti di anzianità attuali. Infatti i due docenti su tre che otterranno l'incremento, avranno uno scatto di 60 euro netti in più al mese dopo i primi tre anni di servizio, che corrispondono a 120 euro dopo 6 anni. Attualmente, invece, i docenti attendono nove anni di servizio per ottenere scatti di anzianità che corrispondono ad un incremento di stipendio di 140 euro netti in più al mese.