Renzi non può dormire sonni tranquilli. Le news che arrivano sul fronte della riforma delle Pensioni 2014/2015 e sulla questione delle coperture finanziarie per i provvedimenti della legge di stabilità non possono che tenere in agitazione il premier. In primo luogo arriva un "invito" ufficiale della Furlan, segretario nazionale della CISL, a mettere mano a una riforma pensioni che mandi in soffitta la legge Fornero prima ancora che arrivi il momento del referendum abrogativo. In secondo luogo, crescono i timori sulla possibile tenuta delle riforme contenute nella legge di stabilità, all'appello mancano circa 500 milioni di euro.

Riforma pensioni 2014/2015: la Furlan invita le forze parlamentari a trovare un'alternativa alla legge Fornero

Il referendum abrogativo per la cancellazione della riforma pensioni Fornero non può far dormire sonni tranquilli al premier Renzi. In realtà, si attende ancora la risposta della Corte Costituzionale, che potrebbe ritenere legittimo il referendum, predisponendo così le votazioni per la primavera prossima. A partire da questo sfondo, arriva l'invito da parte di Annamaria Furlan, segretario CISL, affinché le forze politiche e le parti sociali pensino insieme un modo per riformare la legge Fornero. Il problema non è di poco conto: votare 'sì' oppure 'no' a un referendum non significa promuovere una nuova visione della previdenza e c'è la possibilità che, qualora venisse indetto il referendum e vincessero i sì, si torni alla vecchia legge e arrivino valanghe di richieste di pensionamento tali da mandare in crisi l'Inps.

Comunque la Furlan afferma che gli iscritti alla CISL saranno pienamente liberi di andare a votare o meno.

Se la CISL, dunque, spera in una soluzione politica che preceda il referendum, a concordare pienamente con la proposta del Carroccio è il segretario della Confsal-Unsa, Massimo Battaglia, il quale afferma che agli iscritti al sindacato verrà suggerito di votare per l'abrogazione.

Legge di stabilità 2015 e Renzi: il problema delle coperture economiche

Ma le urgenze che potrebbero togliere il sonno al premier Renzi riguardano anche le coperture economiche per i provvedimenti previsti dalla legge di stabilità 2015. Facendo alcuni calcoli, si ritiene che siano circa 500 i milioni di euro da trovare affinché tutte le riforme possano essere attuate.

In questi ultimi giorni ci sono stati continui incontri tra i rappresentanti del Mef, della Ragioneria di Stato e della Commissione Bilancio della Camera, nel tentativo di far quadrare i conti. Le spese sono tante: dall'incremento degli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali, alla questione della riduzione del prelievo fiscale sui fondi di previdenza complementare, dai tagli agli enti locali alle problematiche connesse alla nuova local tax che riunirà in sé IMU e TASI.