Dopo la proposta di referendum popolare per l'abolizione della riforma pensioni Fornero che però è stata bocciata dai giudici della Corte Costituzionale, e dopo i diversi appelli al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale ha chiesto anche di intervenire con un messaggio alle Camere sulla questione previdenziale, la Lega Nord è pronta a passare alla "guerriglia parlamentare" contro la legge pensionistica del Governo Monti approvata nel 2011 con il sostegno della maggioranza delle larghe intese ed entrata in vigore nel 2012 creando subito, tra gli altri, il grave problema dei lavoratori esodati lasciati praticamente senza lavoro e senza Pensioni.

Sembra non fidarsi più di tanto il leader leghista Matteo Salvini dei buoni propositi dell'Inps di Tito Boeri e del ministro del Lavoro Giuliano Poletti che in questi giorni hanno riacceso le speranza sulla riforma pensioni con nuovi criteri flessibili di uscita dal lavoro per la pensione anticipata.

Lega: 'Guerriglia parlamentare contro la Fornero'

"Dalla prossima settimana faremo guerriglia in Parlamento", ha avvertito il segretario federale della Lega che ha già riproposto alle Camere il disegno di legge per l'abrogazione della legge Fornero. La "location" della nuova protesta leghista dovrebbe essere la commissione Lavoro pubblico e privato della Camera dei Deputati presieduta da Cesare Damiano (Pd) dove è ripartito l'esame della proposta di legge per la pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi in abbinamento ad altri dieci ddl sulla previdenza, alcuni dei quali presentati dalla Lega Nord per il prepensionamento a Quota 100 e per l'estensione fino al dicembre 2018 dell'Opzione contributivo donna.

Ostruzionismo, Salvini: 'Noi non li faremo parlare'

"Bloccheremo sistematicamente i lavori in commissione - ha detto l'eurodeputato leghista oggi ai microfoni di SkyTg24 - finché all'ordine del giorno non ci sarà il superamento della legge Fornero". "Noi non li faremo parlare", ha detto Salvini annunciando nuove iniziative ostruzionistiche a Montecitorio. "Interveniamo in dieci, in venti su ogni emendamento finché - ha spiegato il segretario della Lega - non si mette mano alla legge Fornero".