'Renzi non ti vogliamo' è l'urlo della Scuola italiana e dei docenti che stanno lottando per non far passare il DDL scuola 2015 e le sue novità. Ieri il profilo del premier è stato invaso dai commenti dei docenti, che in modo più o meno colorito hanno esternato il loro rifiuto ad una riforma scolastica che è considerata sbagliata. Frasi come 'la vostra impreparazione, sostenuta da una notevole arroganza (elemento assolutamente imprescindibile dall'ignoranza più gretta), è totale e condurrà al tracollo una cultura già così debilitata come la nostra' e 'Renzi torna a casa' hanno dimostrato qual'è l'opinione generale.
Ma bisogna dire che alcuni hanno anche difeso Renzi e la sua riforma. Ad ogni modo, dall'altro lato, nemmeno il Governo sembra rispettare la categoria docenti. In un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano, vengono riportate le espressioni usate dalla ministra Maria Elena Boschi e da Faraone contro gli insegnanti.
Il Governo manca di rispetto ai docenti?
Secondo la Boschi, la categoria dei docenti italiani di ogni ordine e grado è un insieme di 'poveretti incapaci di intendere e di volere, dei burattini manovrati dai sindacati'. L'opinione di Faraone, sarebbe che gli insegnanti non sono in grado di capire 'il valore innovativo e costruttivo della proposta di legge' del DDL scuola.
È davvero così? Chi sono gli insegnanti? Sono coloro che insegnano agli alunni per ore e ore cercando di catturare la loro attenzione. Sono coloro che fanno funzionare la scuola nonostante i continui tagli e nonostante lo stipendio non adeguato. Sono coloro che si inventano, sebbene manchino le risorse necessarie per insegnare nel modo dovuto.
Sono coloro che si son dovuti rivolgere alla Corte Europea per far valere i propri diritti in un Paese dove gli vengono negati. Sono coloro che compatti e uniti cercano di portare all'attenzione i limiti di una riforma che ha bisogno di essere riscritta. Che male c'è a prendere in considerazione anche la loro opinione?
Nel frattempo, oltre lo sciopero previsto per oggi, nasce una nuova iniziativa sul web. Inviare una mail al ministero (vedi foto) oggi 12 maggio per dimostrare da quale parte sta la maggioranza.