Iniziano ad arrivare delle rassicurazioni anche dall'Europa dopo il confronto tra Padoan e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, al centro delle novità sulla riforma Pensioni 2015. Ad oggi, 11 maggio, inutile sottolineare come in ballo ci siano tanti miliardi di euro, con i quali il governo Renzi avrebbe dovuto dare certezze ai lavoratori precoci, gli esodati della scuola, ovvero i quota 96, e più in generale a uomini e donne, con quest'ultime ancora sul piede di guerra in riferimento al regime opzione donna, che scadrà il prossimo 31 dicembre 2015.
Ultime novità pensioni 2015 a oggi lunedì 11 maggio: fiducia dall'Europa, l'Italia rispetterà la decisione della Consulta solo parzialmente
'Non ripristineremo totalmente l'indicizzazione, lo si farà in modo selettivo e parziale.
Nella sentenza della Corte Costituzionale i due concetti chiave sono progressività e temporaneità, dunque le pensioni più basse devono essere tra virgolette protette più di quelle alte', questo il passaggio più significativo della lunga intervista rilasciata dal ministro dell'Economia e Finanze italiano Pier Carlo Padoan, che di recente ha avuto un confronto con Jeroen Dijsselbloem, capo - come già ricordato prima - dell'Eurogruppo. Padoan ha poi spiegato il perché il governo rispetterà soltanto in parte la decisione della Consulta: 'Ripristinando del tutto l'indicizzazione delle pensioni, il nostro Paese violerebbe in contemporanea la regola del debito e il vincolo del 3%.
Presteremo attenzione - ha concluso il ministro - delle fasce di reddito sia per quanto riguarda gli arretrati sia per quanto riguarda i trattamenti futuri'.
Ultime notizie riforma pensioni ad oggi: il campo minato dei lavoratori precoci e quota 96, nuovo disegno di legge per la proroga dell'opzione donna
Continua a mantenersi vivo il dibattito sulla pensione anticipata per i lavoratori precoci, la soluzione - che non c'è - per i quota 96, e la scadenza dell'opzione donna, con le lavoratrici italiane pronte a ingaggiare la loro personale battaglia contro l'Inps. Concentrando dapprima la nostra attenzione sugli esodati della scuola, ricordiamo come nel fine settimana l'Aula della Camera abbia bocciato i due emendamenti presentati dalla deputata del Pd Manuela Ghizzoni e dalla collega di Sinistra ecologia e libertà Annalisa Pannarale. 'Il mio emendamento che ribadiva il diritto negato e proponeva lo sblocco della situazione ha avuto parere negativo quindi è stato respinto'. Vi proponiamo in aggiunta al nostro contributo l'analisi di Raffaele Marmo, che su quotidiano.net ha sottolineato che la sentenza della Corte costringe il governo a prosciugare l'intero tesoretto di cui tanto si era vantato nei giorni scorsi il premier Renzi, mandando così in soffitta anche la proroga del regime opzione donna, sebbene a questo proposito sia d'obbligo attendere la decisione del Tar. Come nostra consuetudine, concludiamo con l'intervento di un nostro utente, Marinella Doti, appartenente all'universo dei precoci: 'Lo stiamo ribadendo da mesi, se vengono varate quota 100 o 41 a noi precoci risulta applicata la legge Fornero e quindi nessun sconto particolare a donne o per lavori usuranti. E quota 97, 62 anni più 35 di contributi? 97 si forma anche con 57 anni e 40 di contributi e con altre variabili del caso'.
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