Pensione anticipata2015, un eterno dibattito A parlareancora una volta è Elsa Fornero, exministro del Lavoro e firmataria della famosa riforma Pensioni attuata dal governo Monti. Ha scelto latrasmissione televisiva “In Mezz’ora”su Rai Tre per intervenire sullasentenza della Consulta: le ultimenotizie sul tema, come abbiamo scritto, vedono il governo Renzi al lavoro per preparare un decreto. Era inevitabile,comunque, che fosse chiesto un parere alla “protagonista” di quella stagioneper molte persone dolorose, specie per lavoratoriprecoci ed esodati.

Una sceltache, ricorderanno tutti, commosse la stessa Fornero: ancora oggi l’ex ministroci tiene a sottolineare che non fu lei a volere il blocco delle indicizzazione ma che la richiesta arrivò dal Tesoro.Servì per fare cassa, insomma, ed ottenere risparmi immediati in un momento incui i conti pubblici dell’Italia sembravano ad un passo dal baratro. Fu lì chenacquero gli esodati, i quota 96 ed il rosario di situazioni che, a distanza dianni, ancora non sono state risolte.

Sentenza ‘difficilmentecomprensibile’, per i giovani la pensione anticipata sarà sempre più lontana

Nel corso del suo intervento, Elsa Fornero specifica che ladecisione dei giudici costituzionali rimette al centro del dibattito il temadei diritti acquisiti.

Inparticolare, osserva l’ex ministro, sono stati proprio coloro che percepisconopensioni più alte a sollevare la questione del blocco delle indicizzazioni: “Non possiamo dire che è un dirittoacquisito” afferma, ricalcando in qualche modo quello che sembra essere ilpensiero del governo Renzi che,esplicitamente, tramite il Sottosegretario all’Economia Zanetti, ha definito “impensabili ed immorali” i rimborsi aititolari di assegni superiori a 3 mila e 500 euro.

La preoccupazione della professoressa è che a pagare ilconto siano ancora una volta i giovani:se la pensione anticipata haallontanato dal traguardo soprattutto i lavoratoriprecoci, coloro che adesso si affacciano sul mercato del lavoro o checomunque sono ben distanti dall’età pensionabile potrebbero dover subire itraumi delle scelte attuali.

La paura espressa è che i diritti acquisiti dialcune categorie possano “schiacciare” le altre, in particolare coloro cheoggi, di fatto, pagando i contributi assicurano una vecchiaia tranquilla aipensionati. Un pensiero va poi agli esodatied a tutti coloro che sono ancora ben lontani dall’addio al proprio impiego e,purtroppo, sono disoccupati: le maggiori spese, per compensare eventuali “dirittiacquisiti” di qualcuno, potrebbero sottrarre importanti risorse economiche pertutelarli. E’ un cane che si morde la coda e, forse proprio perché la coperta èsempre più corta, risulta sempre più difficile capire da che parte tirarla.

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