L'accordo sul contratto di mobilità docenti 2016/2017 potrebbe saltare. La Funzione Pubblica, infatti, potrebbe bloccare l'ipotesi di CCNI, in quanto i contenuti dell'intesa Miur-sindacati derogherebbero pesantemente dalla legge 107/2015, in particolar modo dal comma 73. Il pericolo, a questo punto, in mancanza del visto della Funzione Pubblica, è che tutti i docenti finiscano negli ambiti territoriali.
Ultime news scuola, venerdì 11 marzo 2016: salta l'accordo sulla mobilità docenti?
A riportare la notizia è 'Tecnica della Scuola' che non ha esitato a contattare il segretario generale della Cisl Scuola, Lena Gissi.
L'esponente sindacale ha dichiarato di non aver ricevuto ancora indicazioni da parte dell'amministrazione centrale. Nello stesso tempo, non sarebbe una sorpresa, tanto è vero che i sindacati hanno già provveduto ad istruire i propri uffici legali nell'eventualità che il Miur possa agire unilateralmente per quanto concerne il contratto di mobilità.
Lena Gissi ha ribadito come l'obiettivo principale dei sindacato sia sempre stato quello di migliorare la legge 107 che, se applicata nei dettagli, produrrebbe effetti negativi per tutti, dal personale scolastico fino agli studenti e alle loro famiglie.
Lena Gissi: 'Miur non ignorerà le richieste sindacali, in caso di ordinanza'
Il ricorso, dunque, sarà l'immediata contromisura che i sindacati adotteranno nell'eventualità che il Ministero della Pubblica Amministrazione decidesse di cassare l'accordo sulla mobilità straordinaria docenti 2016/7.
Che cosa succederà se tutto ciò dovesse accadere veramente? Lena Gissi ritiene che il Miur non possa ignorare le richieste sindacali che hanno portato all'intesa finale, dopo mesi di contrattazione. Non sarebbe la prima volta che la Funzione Pubblica decide di opporsi al contratto: è già successo in passato, sottolinea il segretario generale della Cisl Scuola.
Nell'ordinanza, il Miur non si discostò, comunque, dalla proposta formulata dai sindacati.
Cisl: 'Il governo cominci a riflettere sulle conseguenze'
Lena Gissi, comunque, fa presente che l'eventualità che tutti i docenti finiscano negli ambiti territoriali produrrebbe un terremoto senza precedenti, sia per l'enorme numero di ricorsi che verranno inevitabilmente presentati nei Tribunali, sia perchè la regolarità del prossimo anno scolastico sarebbe altamente a rischio. 'Sarebbe meglio che il governo cominci a riflettere' conclude Lena Gissi 'altrimenti si dovrà assumere, in primis, tutte le responsabilità che ne deriveranno'.