Nonostante le ultime dichiarazioni del ministro Poletti, il quale ha ribadito il suo 'no' ad un intervento di riforma delle Pensioni per il 2016 a causa dell'obbligo proveniente dall'Europa sulla tenuta dei conti pubblici, i dibattiti proseguono e il pressing sul governo Renzi è sempre più deciso. Le ultime notizie sulle pensioni riguardano i lavoratori precoci e i costi di un intervento strutturale sulla previdenza: da un lato, infatti, c'è la storia del 'precoce' Moreno Barbuti, che racconta i motivi per cui chi si trova nella sua situazione è particolarmente penalizzato e danneggiato dalla riforma Fornero; dall'altro, si segnala l'intervento di Simonetti della Lega Nord, intervistato da IlSussidiario, il quale, partendo dai conti dell'Inps, spiega perché, con la giusta volontà politica, sarebbe possibile attuare un provvedimento di riforma delle pensioni sulla linea della proposta Damiano.
Moreno Barbuti, i precoci e le ultime notizie sulla riforma pensioni 2016
La categoria dei 'lavoratori precoci' è sicuramente quella che si sta facendo maggiormente sentire attraverso una campagna mediatica e politica di grande efficacia: dopo le polemiche per il mancato confronto a Ballarò (sono piovute accuse allo stesso conduttore, Massimo Giannini), uno di essi, Moreno Barbuti, è intervenuto nel programma 'L'aria che tira', e ha semplicemente raccontato quale sia la condizione di un 'precoce'. Il lavoratore ha infatti spiegato che chi si trova nella sua situazione fino a qualche anno fa poteva andare in pensione con 35 anni di contributi, poi il requisito era salito a 40 anni ed ora, grazie alla riforma pensioni Fornero, è arrivato a 42 anni e 6 mesi.
Con il meccanismo dell'aspettativa di vita, la soglia è destinata ancora a crescere anno dopo anno, allontanando la pensione che sembra essere sempre ad un passo. Moreno Barbuti ha 57 anni e lavora oramai da 39 anni e, nonostante ciò, la pensione è ancora lontana. Il lavoratore precoce ha raccontato la sua vita, il fatto che, mentre gli altri adolescenti si godevano la vita, lui già lavorava, ed è anche semplicemente per questo motivo che una riforma pensioni con la Quota 41 sarebbe non soltanto un elemento di giustizia ma anche un vero e proprio diritto sociale ed esistenziale.
L'intervento di Simonetti e le ultime notizie sulla riforma pensioni 2016
Sulla situazione dei lavoratori precoci e, in generale, sulla necessità di una riforma delle pensioni per il 2016 complessiva e strutturale, è intervenuto l'onorevole Simonetti della Lega Nord. Il deputato ha sottolineato, conti dell'Inps alla mano, come la proposta di Cesare Damiano, a regime, costi circa 3 miliardi di euro l'anno, cifra assolutamente sostenibile se si pensa che una manovra finanziaria annuale (la legge di stabilità) costa mediamente 35 miliardi l'anno.
Si tratta di volontà politica, secondo Simonetti: l'intervento sulla Tasi è costato 4 miliardi di euro, mentre il famoso bonus di 80 euro circa 10 miliardi, il motivo per cui Matteo Renzi non intende mettere in campo una riforma delle pensioni è che vuole giocarsi questa come cartuccia prima delle prossime elezioni. Il discorso di Simonetti è chiaro: dal momento che la riforma è sostenibile, il governo non interviene non perché non ci sia la possibilità economica e finanziaria di farlo, ma perché potrebbe risultare la mossa vincente dal punto di vista elettorale, quando sarà il momento. Per aggiornamenti su precoci e riforme economiche, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.