Negli ultimi giorni si è tornato a discutere di flessibilità in uscita e di riforma Pensioni per il 2016: le ultime notizie riguardano un intervento del sottosegretario Baretta, da sempre vicino alle questioni della previdenza, il quale ha sottolineato l'impegno assunto dal governo Renzi in vista della costruzione di un percorso di riforma, fermo restando la necessità di accordo con l'UE; si segnalano inoltre interventi decisi anche sulla questione della Quota 41 per i lavoratori precoci (in realtà per tutti): si tratterebbe di una misura che consentirebbe di andare in pensione con il solo requisito contributivo di 41 anni.

I cosiddetti 'precoci' stanno riuscendo a mettere in campo una piattaforma di lotta e stanno riuscendo ad ottenere una buona visibilità mediatica: negli ultimi giorni, infatti, hanno incassato addirittura l'appoggio del più contestato ministro degli ultimi anni, Elsa Fornero, che ha dichiarato che un'uscita con 41 anni di contribuzione per chi ha iniziato a lavorare molto presto sarebbe una soluzione giusta ed equilibrata.

Baretta e l'UE: ultime notizie riforma pensioni 2016

Il ruolo dell'Europa nella questione nazionale interna della riforma delle pensioniè stato sempre sottolineato dal governo Renzi: qualora l'UE concedesse all'Italia maggiore flessibilità sul bilancio, allora sarebbe possibile iniziare ad immaginare un intervento sulla previdenza che preveda un'uscita flessibile dal mondo del lavoro.

Il premier Matteo Renzi ha sempre dichiarato di voler porre fine all'Europa dell'austerità e su più punti è entrato in 'conflitto' con le istituzioni di Bruxelles: sul tema della riforma pensioni, però, non c'è stato mai un pressing vero. All'interno di questo contesto, va letto l'intervento del sottosegretario al ministero dell'Economia, Pier Paolo Baretta, al convegno organizzato dall'Associazione Welfare e Lavoro del Partito Democratico: egli ha ribadito, in presenza anche di Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi due punti fondamentali.

Il primo riguarda l'impegno del governo presieduto da Renzi di intervenire sul capitolo pensioni, il tema sarebbe nell'agenda dell'esecutivo. Il secondo riguarda proprio l'Europa: qualora dovesse arrivare il 'via libera' da Bruxelles, allora l'intervento potrebbe divenire realtà. Insomma, le difficoltà sarebbero dovute all'intransigenza dell'Europa.

Novità pensioni precoci e il pressing sulla Quota 41

Nel frattempo, proseguono le discussioni anche in merito alla proposta di riforma pensioniavanzata dai lavoratori precoci affinché venga messa in campo una misura che contempli la Quota 41. La battaglia 'mediatica' di questa categoria di pensionandi sta raggiungendo i principali programmi televisivi ed è costantemente all'ordine del giorno: durante il programma 'Mi manda Rai 3' della giornata di ieri, era presente una lavoratrice precoce e il segretario dello Spi-Cgil, Ivan Pedretti. Quest'ultimo ha sottolineato che la piattaforma messa in piedi dai precoci e l'appoggio di Cesare Damiano sulla Quota 41 sarebbero il punto di partenza ideale per un pressing deciso sul governo Renzi: i 41 anni di contribuzione insieme ad una proposta complessiva di uscita flessibile dovrebbero essere gli obiettivi da raggiungere durante il 2016.

Da affrontare, ovviamente, anche la questione degli esodati e tutte le iniquità sociali connesse alla riforma pensioni Fornero. Per aggiornamenti su Quota 41 e politiche europee, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.