Una delle questioni che sta diventando sempre più centrale all'interno dei dibattiti in vista della riforma delle pensioni per il 2016riguarda la crisi dell'Inps: i conti dell'istituto previdenziale sono in rosso e quindi sarebbero necessari correttivi su tutta una serie di prestazioni previdenziali e assistenziali. Nonostante i risparmi ricavati con la riforma Fornero, l'Inps continua a versare in cattive acque ed è per questo che è arrivato un messaggio della Corte dei Conti che invita ad un intervento sulle Pensioni di reversibilità. Nel frattempo, dopo l'annuncio di Tito Boeri che ha sottolineato come in futuro non si potrà andare in pensione prima di 70 anni, Beppe Grillo ha rilanciato la sua opzione di 'reddito di cittadinanza', unica possibilità per il leader del M5S per permettere un presente e un futuro dignitoso agli italiani.

I tagli alla reversibilità: ultime news riforma pensioni 2016

Uno dei nodi più critici delle ultime settimane riguarda il ddl di lotta alla povertà che prevede un intervento sulle pensioni di reversibilità, con l'intenzione di legarle al reddito ISEE del coniuge. Si tratta, in effetti, di veri e propri tagli che hanno suscitato molte reazioni non soltanto nelle parti sociali coinvolte ma anche nello stesso partito di governo (lo stesso Cesare Damiano li ha criticati decisamente): ad appoggiare il governo è arrivata anche la Corte dei Conti che ha sottolineato come, per risolvere la crisi strutturale dell'Inps, siano necessari proprio tagli in quella direzione. Durante il programma DiMartedì, andato in onda ieri, si è spiegato come esistano delle reversibilità che costano molto allo Stato: i vitalizi di alcuni ex-politici, infatti, sono passati di padre in figlio fino alla terza generazione (mediante il meccanismo della reversibilità) e sono costati alle casse dello Stato anche due milioni di euro.

Il nodo, allora, non è tanto la reversibilità in sé ma i privilegi della classe politica: non è chiaro, a questo punto, quale potrebbe essere la linea che il governo seguirà, resta il dato di fatto che l'intervento della Corte dei Conti spinge proprio nella direzione dei tagli. Insomma, la riforma delle pensioni per il 2016al momento, non sembra prevedere misure di flessibilità quanto tagli alle prestazioni già in essere.

Reddito di cittadinanza e ultime news riforma pensioni 2016

Dopo le dichiarazioni di Tito Boeri sul fatto che nel futuro si andrà in pensione sempre più tardi e con assegni sempre più bassi, Beppe Grillo, leader del M5S, ha rilanciato la sua proposta di reddito di cittadinanza. Al di là della riforma delle pensioni che si intende mettere in campo, è necessario prevedere una misura che tuteli chi è anziano e non ha raggiunto ancora i requisiti pensionistici e chi è giovane e la pensione rischia di non vederla mai.

In parole semplici, chi ha oggi 35 anni, con alle spalle una carriera lavorativa discontinua, non ha un futuro assicurato perché potrebbe perdere il lavoro a 65 anni e restare senza alcuna forma di ammortizzazione sociale: il reddito di cittadinanza, così come è stato pensato dal M5S, consiste in un assegno mensile di 780 euro per aiutare sia i giovani che non riescono a trovare occupazione sia chi è anziano e ha perso il lavoro prima di raggiungere i requisiti anagrafici. Per chi si oppone a questa proposta il problema è sempre lo stesso: la sostenibilità finanziaria ed economica di un intervento che riguarderebbe ampie fasce della popolazione. Per aggiornamenti sulla riforma pensioni e il reddito di cittadinanza, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.