L’anno scolastico ha preso ormai ufficialmente il via e come era prevedibile non senza qualche intoppo: a causa delle problematiche connesse con il concorso Scuola 2016 e quelle derivanti dall’operazione mobilità, l’insufficienza di docenti nelle scuole rappresenta un problema di non poco conto. Nonostante le attività didattiche infatti siano già state avviate, i numeri delle cattedre scoperte raggiungono soglie comunque troppo elevate e non avendo più a disposizione lo strumento delle GAE, molti dirigenti si affidano alla MAD, la domanda di messa a disposizione.
Cos’è e come funziona
Come molti sapranno,la MAD o domanda di messa a disposizione è uno strumento che la normativa scolastica prevede per candidarsi a fare supplenza nelle tante cattedre scoperte: per mezzo della MAD infatti si può inviare una segnalazione informale con cui si dà comunicazione alle scuole sedi di direttori scolastici della propria disponibilità a essere chiamati per sostituzioni e supplenze di breve durata. Si tratta quindi di una sorta di candidatura spontanea che, chiunque sia in possesso di un titolo di studio che gli dia diritto ad accedere a una determinata classe di concorso (quindi anche neo-laureati magistrali o specialistica senza abilitazione e non inseriti nelle graduatorie, nonché dal personale ATA) può sfruttare.
Si tratta quindi di un’opportunità molto utile soprattutto per chi vuole entrare nel mondo dell’insegnamento, ma anche per chi, pur iscritto alle graduatorie non viene mai chiamato o chi vuole cercare supplenze temporanee in una determinata zona.
Come inviare la propria domanda MAD
Come si invia la domanda di messa a disposizione?
Le modalità di presentazione della domanda sono molteplici: a mano, via raccomandata, fax e PEC (posta elettronica certificata), l’interessato può inviare in qualsiasi momento direttamente agli istituti scolastici scelti la propria domanda. Tuttavia, spesso la pratica di ricercare attivamente scuole che possano essere maggiormente interessate può richiedere tempo, anche nel qual caso si operi con criterio (ad esempio selezionando le scuole che l’anno passato abbiano assegnato MAD su posti vacanti), il rischio è proprio quello che tali scuole vengano letteralmente invase di domande, vanificando così ogni sforzo di selezione.
Un’alternativa più interessante si propone invece di sfruttare la legge dei grandi numeri: con l’ausilio di piattaforme a pagamento (www.messa-a-disposizione.it , www.voglioinsegnare.it per citare qualche esempio), a fronte di un contributo piuttosto contenuto (che si aggira attorno ai 30-40 euro all’anno), è possibile redigere la propria MAD completa di tutti i dati personali e recapiti e inviarla a tutte le scuole presenti in una determinata area di interesse, consentendo in pochi clic di inviare la propria domanda alle scuole di un’intera provincia per massimizzare le possibilità di essere contattati.