Hanno proposto ancora una volta l'abrogazione della riforma Pensioni della Fornero i comitati Opzione donna e Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti che si sono riuniti il 12 giugno scorso a Trieste, insieme al parlamentare di Fratelli d'Italia Walter Rizzetto, per denunciare le difficoltà per l'accesso al pensionamento viste le rigidità dell'attuale normativa previdenziale. I lavoratori precoci, in particolare, fanno i conti con una situazione di grande disagio: non possono andare in pensione, infatti, nonostante abbiano iniziato la loro attività lavorativa tra i quattordici e i diciannove anni.

Pensioni, incontro tra Rizzetto e i precoci a Trieste

Lavoratori precoci che sono dunque fortemente penalizzati dall'innalzamento drastico dei requisiti anagrafici per l'accesso al pensionamento provocato dall'agganciamento dell'età pensionabile alle aspettative di vita. Costituiti su Facebook diversi anni fa, i due comitati di lavoratori precoci e di lavoratrici che reclamano la proroga dell'Opzione donne fino al 2018 o la "stabilizzazione" del regime sperimentale, insistono sulla cancellazione della legge Fornero varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostengo parlamentare della maggioranza di larghe intese che andava dal Partito democratico a Forza Italia. Da sempre contraria la Lega Nord che continua a chiederne l'abolizione dopo aver proposto invano il referendum abrogativo visto che la Consulta lo dichiarò inammissibile.

Viene chiesta in particolare più flessibilità in uscita dal lavoro verso il pensionamento; l'accesso al trattamento previdenziale certo con 41 anni di anzianità contributiva, la cosiddetta Quota 41 attualmente concessa solo ai lavoratori con invalidità, che assistono parenti disabili o che svolgono mansioni gravose.

Criticata la legge Fornero, si chiede più flessibilità

Viene inoltre chiesto lo stop, sino al 2022 dei limiti anagrafici, oggi pari a 42 anni e dieci mesi e 41 anni e dieci mesi, per uomini nel primo caso, per donne nel secondo caso. All'iniziativa di Trieste ha partecipato pure il parlamentare Walter Rizzetto, vice presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, che da tempo, con diverse proposte di legge, reclama la proroga di Opzione donna e la Quota 41 per tutti i lavoratori precoci senza se e senza ma.

Rizzetto, durante, l'incontro, come riporta l'Ansa, ha contestato "l'assenza della politica e dei sindacati", a proposito dei "diritti non rispettati - ha sottolineato il deputato di Fratelli d'Italia - dalla manovra Fornero, che ha fatto risparmiare 82 miliardi, mettendo le mani in tasca agli italiani. Secondo Rizzetto un paese civile dovrebbe riuscire a risolvere i problemi dei lavoratori precoci che reclamano la Quota 41, degli esodati e degli usurati.