Oggi, lunedì 6 novembre, tavolo tecnico fra governo e sindacati, incontro che possiamo definire interlocutorio in vista di quello decisivo in calendario all'inizio della prossima settimana. Tema principale, se non l'unico, il meccanismo che regola l'aumento automatico dell'età pensionabile in base all'aspettativa di vita. Si va verso l'esclusione di alcune categorie di lavoratori, addetti ad attività gravose e usuranti. I sindacati chiedono qualcosa in più e l'allargamento della discussione anche ad altri temi, quali la pensione per i giovani e la flessibilità pensionistica delle donne, evidenziando la valorizzazione dei lavori di cura.

'Se l'aspettativa di vita diminuisce deve abbassarsi anche l'età pensionabile'

Riguardo alla discussione relativa all'aspettativa di vita, le sigle sindacali vorrebbero che il governo intervenisse su alcuni punti ritenuti fondamentali. Oltre al blocco della misura per chi svolgi lavori gravosi, Cgil, Cisl e Uil mirano ad ottenere l'abbassamento dei requisiti anagrafici per andare in pensione qualora la speranza di vita risulti in calo. Inoltre, intendono chiedere di effettuare l'analisi settore per settore, sulla base di una cadenza annuale e non ogni tre anni, come accaduto fino ad oggi (dal 2019 sarà ogni due ndr).

Alla vigilia dell'incontro, Susanna Camusso non ha avuto parole al miele nei confronti del governo, parlando di un tavolo di confronto che non nasce sotto i migliori auspici.

La leader della Cgil, esprimendosi in questo modo, si stava riferendo all'esclusione dalla discussione odierna di alcuni temi ritenuti importantissimi per i tre sindacati, ovvero l'istituzione di una pensione per i giovani di oggi e le future generazioni, oltre ad un aiuto concreto alle donne, attraverso la valorizzazione dei lavori di cura.

Intervistato dal sito Rassegna.it, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli ha ricordato come nella legge di Bilancio per il prossimo anno non ci sia alcuna risposta sulla cosiddetta fase 2 della riforma pensionistica, nonostante i numerosi incontri tenutisi presso la sede del Ministero del Lavoro fra governo e sindacati.

"Fase 2 - ha detto Ghiselli - significa giovani, donne, previdenza complementare", sottolineando quanto sia importante per la Cgil e gli altri sindacati che l'esecutivo affronti tale discorso. Il segretario ha rivelato che durante il tavolo tecnico - ha assicurato il premier Gentiloni - verranno discussi i punti che prevedono "limitate ricadute in termini finanziari".

Cento milioni di euro la spesa stimata per il blocco dell'aspettativa a chi è occupato in lavori gravosi, prendendo come riferimento le attuali 11 categorie dell'Ape social, l'anticipo pensionistico agevolato il cui via libera è stato dato lo scorso mese di luglio. Non si esclude un ampliamento delle mansioni gravose, con le ultime indiscrezioni che parlano di un'estensione anche per agricoli, marittimi e siderurgici.

In numeri, i lavoratori interessati dalla misura sarebbero poco più di 15.000.

L'incontro fra governo e sindacati di oggi 6 novembre si terrà a partire dalle ore 12, presso Palazzo Chigi. Dovrebbe essere confermata la presenza del primo ministro Gentiloni, come in occasione della prima convocazione. I tempi per trovare un'intesa sono molto stretti. Le premesse iniziali dovrebbero indurre a credere ad un accordo, nello specifico per il blocco dell'adeguamento automatico per chi svolge lavori gravosi. Più difficile, invece, che l'intesa fra le parti possa essere totale. Seguono aggiornamenti nelle prossime ore.