In un'Italia continuamente connotata da una situazione di crisi, sono proprio le piccole imprese a risentirne maggiormente. Su di queste infatti gravano costi molto onerosi, che non permettono ai titolari di poter far fronte ad altri obblighi, come ad esempio la tredicesima mensilità. Quest'anno, secondo una recente ricerca che ha coinvolto per l'appunto le imprese di piccola dimensione, si è scoperto un dato piuttosto allarmante, che dovrebbe far riflettere molto soprattutto per quel che riguarda le scadenze di tasse ed oneri diversi dettati dallo Stato.
Oltre alle difficoltà a far perdurare la propria azienda, il che di per sé è divenuto piuttosto ostico per via della diffusione delle medie e grandi imprese, adesso anche il fisco pone dei paletti allo sviluppo della stessa e all'erogazione della tredicesima nei confronti dei dipendenti.
Tredicesime a rischio: lo studio sulle piccole imprese
La fine dell'anno si avvicina e, se da un lato questo è un periodo molto atteso dai lavoratori in quanto possono ricevere la tredicesima per far fronte a spese extra, dall'altro è un periodo piuttosto temuto dalle aziende. per via dell'avvicinarsi delle scadenze fiscali. Sono proprio quest'ultime che creano maggiori difficoltà proprio in relazione all'erogazione della tredicesima: la Confesercenti-SWG si è occupata di un importante studio avente per oggetto per l'appunto le piccole imprese, col fine di comprendere quanto effettivamente il Fisco va ad incidere sulla vita aziendale e, in maniera indiretta, anche sulla tredicesima spettante di diritto ai lavoratori.
Un'impresa su cinque non pagherà la tredicesima
Quanto emerso dallo studio della Confesercenti-SWG mette in evidenza un dato piuttosto allarmante, in quanto si è stimato che una piccola impresa su cinque non sarà in grado di corrispondere la tredicesima spettante al lavoratore dipendente. Eppure i dati relativi alla mensilità extra mostrano un incremento della stessa di poco più di 2 punti percentuali, portando così l'ammontare totale delle tredicesime a 43,7 miliardi di euro. Seppur dunque si sia registrato un aumento dell'importo totale, una parte di questo non verrà mai corrisposto o corrisposto in ritardo. E' molto diffusa, infatti, la soluzione per la quale i datori di lavoro versano nelle casse del dipendente la mensilità extra solo dopo aver adempiuto agli obblighi fiscali.
Infatti, secondo quanto emerso dallo studio della Confesercenti-SWG, il 75% dei titolari di piccole imprese rientranti nel campione esaminato ha attribuito l'impossibilità di corrispondere la tredicesima in tempo al Fisco; il restante 25%, invece, ha designato come causa scaturente la mancata accettazione del prestito richiesto per ottenere una maggiore liquidità.