"Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" è il tema dell'Expo 2015, il filo logico che dovrebbe legare l'esposizione di tutti i padiglioni, anche se poi, nella sostanza, non è proprio così. Ci sono però dei Paesi che, più degli altri, sono riusciti a far passare un messaggio forte, a dire qualcosa riguardo all'argomento principale con voce forte e chiara. Quando si esce da queste esposizioni si è imparato qualcosa di più riguardo a quello che si può fare per il nostro pianeta, oppure ci hanno aiutato a riflettere su questo tema, anche grazie a un largo uso di tecnologia, che permette al visitatore di sentirsi coinvolto in prima persona.

Malgrado l'Expo sia piuttosto caro, moltissimi visitatori stanno affluendo (per fortuna), perciò è molto facile trovare lunghe code per visitare questi che sono i padiglioni più affascinanti. Si consiglia di arrivare alle 10.00 e recarsi subito a quello che interessa di più.

Padiglione Emirati Arabi

Bellissimo da un punto di vista architettonico, il padiglione degli Emirati Arabi assomiglia alle dune del deserto (meglio visitarlo in una giornata di sole). Lasciatevi catturare dal fascino dell'ingresso, che sembra accogliervi in un luogo nascosto, quasi segreto, nel cuore del quale troverete tante "scatole" interattive, oleografiche, molto interessanti, che iniziano a presentarvi le sfide che gli Emirati Arabi Uniti stanno sostenendo per rendere il loro territorio più vivibile.

Si entra poi in un cinema (molto confortevole) dove viene proiettato una storia persino toccante, la quale termina in un teatro con attori oleografici: la storia evidenzia come, partendo da un bisogno locale, gli uomini e le donne di questi Paesi hanno trovato soluzioni per un beneficio globale. In messaggio è la condivisione di conoscenze e risorse.

Padiglione Kazakistan

Anche in questo padiglione si è immersi in un continua oscillazione tra momenti emozionanti ed altri più istruttivi. L'artista che accoglie il pubblico vi incanta con le sue immagini create nella sabbia, realizzate dal vivo, che raccontano la storia del Kazakistan. Poi si passa a una grande sala, ricca di strumentazioni interattive, che sensibilizzano sul tema dello sviluppo sostenibile, come questo Paese vuole preservare le sue risorse naturali (tra cui l'acqua) anche grazie alla scienza agronomica e all'acqua-cultura.

Dopo aver assaggiato il latte di giumenta fermentato e aver dato uno sguardo a un acquario con storioni del Caspio, si passa a un cinema 4D: la quarta dimensione è data dal movimento della poltrona che segue la dinamicità del film, molto bello, che illustra le meraviglie di questo Paese.

Padiglione della Repubblica di Corea

Questo padiglione basa il suo percorso su tre domande: "Cosa dobbiamo mangiare? Come dobbiamo mangiare? Fino a quando possiamo mangiare in modo sostenibile?". Da una parte vi è una riflessione sul rapporto tra cibo e salute, dall'altro sul legame tra tradizione alimentare e futuro. Tutto avviene attraverso un'esposizione elegante, che ti cattura e ti stupisce. L'elemento ricorrente, che ha ispirato l'architettura e che fa da leitmotiv alla mostra, è una giara tradizionale, la "Moon Jar", all'interno della quale i cibi fermentano e vengono conservati.

Particolarmente affascinanti sono la "danza" di due braccia meccaniche che reggono due schermi HD e che illustrano l'armonia e l'equilibrio tra gli alimenti, e l'enorme Moon Jar, all'interno della quale, grazie a un gioco di luci, si vede la fermentazione che allude alla creazione della vita.