Nella magnifica cornice del Monte Stella a Milano, Khaled al-Assad ha trovato una dimora imperitura nel tempo, lui che custodiva Palmira, la città abbattuta dai mostri dell'Isis e che ha pagato con la tortura e con la vita il suo amore per l'umanità, da oggi può essere ricordato nel Giardino dei Giusti di Milano.
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia
Una folla commossa di cittadini, scolaresche e rappresentanti istituzionali ha assistito alla cerimonia semplice e commovente, anche per il momento particolare in cui ci troviamo a celebrarla. La Marsiglese cantata sommessamente ha aperto il convivio e poi si sono susseguiti sul palco il Sindaco Pisapia che ha ribadito che Milano è in prima linea nella lotta al terrorismo e che con il ricordo di Khaled, che ha dato la vita per trasmettere a tutti noi la conoscenza di una antichissima civiltà, la città da una segnale inequivocabile di libertà e di amore per l'umanità.
Il presidente di Gariwo Gabriele Nissim
Gabriele Nissim ha parlato con commozione delle molte persone che hanno sacrificato la loro vita consapevolmente per salvare la cultura dell'umanità, fra questi Khaled al-Assad che entra a pieno titolo nel Giardino dei Giusti, un luogo di cui Milano è fiera.
Erano presenti alla celebrazione il Presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo, la storica Eva Cantarella, gli archeologi Maria Teresa Grassi e Paolo Matthiae che è intervenuto, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana.
A margine dell'evento una protesta per il Monte Stella
Separata dagli altri, ma assolutamente partecipe alla cerimonia, una rappresentanza del Comitato No Muri al Montestella.
I cittadini protestavano per l'ampliamento del Giardino dei Giusti con muri alti 240 cm e con la costruzione di un auditorium di 350 posti. Il portavoce del Comitato, il Signor Piero Colombo ha fatto notare che il parallelismo con quanto fatto da Khaled e il fine che si prefigge il comitato è palese; la tutela di un bene comune, essendo il Monte Stella il risultato di un progetto architettonico del grande architetto Piero Bottoni e come tale merita di essere tutelato e conservato nella sua specificità.