Lui si chiama Shinya Kimura, è nato nel 1962 a Tokyo in Giappone e “costruisce motociclette”. Nel 1992, ad Okazaki, fonda la Repair Shop Charbo a cui cambia subito nome in Zero Engineering - per via dello stile minimalista delle sue Moto. Nel 2002 è il turno della Chabott Engineering. All’inizio le sue opere derivavano esclusivamente da Harley Davidson , ma col tempo e la maturità è arrivato anche il momento delle giapponesi e di qualche italiana storica. La sua storia professionale è complessa: il trasferimento a Las Vegas, la sfida televisiva con Joe Martin e relativa sconfitta.

Allora basta! Si torna all’essenza e via col Chabott Engineering poco fuori Los Angeles in California.

Nel Gotha delle custom racers

Nel 2010 il regista Henrik Hansen gli dedica un cortometraggio – filmato che è poi rientrato tra i 5 documentari a contendersi un Awards. Insieme a Ian Barry, Billy Lane e Jesse James, Shinya è infatti considerato tra i migliori customer di moto nel mondo. Per acquistare uno dei suoi capolavori - che, in genere, richiedono circa 8/9 mesi di lavoro – è necessario sborsare diverse decine di migliaia di euro. Si ispira tanto al mondo delle corse anni 60-80, che lui stesso ha frequentato e - come ogni motociclista che si rispetti - sembra che l'odore per la plastica delle moto di oggi non lo riguardi tanto.

A Shinya sembra essersi ispirato Valen Zhuo con la sua CB125.

Il garage, i clienti e ...

Per chi ama le motociclette, entrare nella sua officina è come aprire il garage dei sogni. A vederle tutte lì, sparse in un caos solo apparente, si comincia a pensare: “La voglio! Voglio anche quell’altra. La voglio tutte! Vorrei che questo fosse il mio garage.” In effetti Kimura sembra viverci in questo suo mondo.

Non lavora mai su una moto singola. Le sue mani si alternano sempre tra due o tre veicoli alla volta. La CB750 dell'italiana Vibrazioni Art Design, ha probabilmente tratto spunto dallo stile di Kimura.

Il rispetto reciproco per le idee

Un tipo riservato, decoroso e rispettoso del gusto altrui. Quando un cliente lo contatta per un lavoro, si mette ad ascoltarlo e cerca di capire qual è l’idea del cliente.

Ma niente disegni o istruzioni precise. Kimura lavora a istinto. Il cliente – dice lo stesso artigiano giapponese – si fida di me. Neanche Kimura sa cosa ne verrà fuori. Di certo c’è solo che saldature e stile essenziale si ritroveranno nella futura creatura e che si tratterà di un capolavoro.