Sotto un caldo sole di Luglio, cresce l'attesa per il concerto di Vasco Rossi impegnato nel Tour Live Kom 015 che riapre la stagione dei concerti ormai assenti dallo stadio San Paolo da ben 11 anni. Intorno all'impianto di Fuorigrotta c'è un'atmosfera vacanziera, culmine di una lunga attesa: le tende, montate nei pressi dei cancelli dai fan in attesa, hanno ceduto il passo a variopinti ombrelloni, unica difesa, per la gente già in fila dal mattino, contro il sole di Luglio. Eppure, i disagi dell'attesa non impediscono un clima, è il caso di dirlo, caldo ed entusiasta.

Le polemiche

Non altrettanto positive, invece, le reazioni di qualche giorno fa da parte di una Napoli meno interessata alla musica. Se le polemiche tra gli organizzatori del concerto e la dirigenza della SSC Napoli hanno avuto una certa risonanza mediatica, altri disagi hanno sollevato molto meno clamore; e, se il Comune e gli organizzatori hanno bollato le lamentele sul manto erboso rovinato come un'esagerazione di De Laurentiis, altre problematiche restano inascoltate.

Un primo aspetto riguarda la sicurezza della zona circostante: da anni i residenti lamentano vibrazioni eccessive trasmesse dallo stadio agli edifici in occasione di partite di calcio e concerti (un gol di Cavani venne addirittura registrato dai sismografi dell'università) tanto che l'ultimo anello è chiuso da anni per precauzione.

Un ulteriore disagio riguarda, invece, le attività della vicina facoltà di ingegneria che, in concomitanza con concerti ed eventi sportivi, si trova di fatto isolata. Studenti e docenti, che sperimentano da tempo i tortuosi percorsi pedonali, parcheggi chiusi, transenne ed accampamenti, ormai evitano il plesso universitario in occasioni del genere e stamane la sede di ingegneria, in pieno periodo di esami, appariva quasi deserta.

Un nuovo stadio per una nuova città

Pochi giorni fa Comune e la SSC Napoli hanno raggiunto un'intesa sulla realizzazione del nuovo stadio ma si tratta di un eufemismo perché il progetto prevede il restyling dell'attuale impianto. In una Napoli devotissima alla propria squadra, e sentimentalmente legata al luogo che ha visto le prodezze di Maradona, la notizia è stata accolta positivamente dai tifosi; verrebbe tuttavia da chiedersi se per Napoli non possa essere il momento di osare qualcosa di nuovo.

Il restyling è veramente più economico della realizzazione ex novo? Al di la dei costi della costruzione, quanto incide la presenza dello stadio su un intero quartiere e sulla facoltà di ingegneria più grande del meridione? Non dimentichiamo che, con coppa Uefa ed anticipi di campionato, l'anno scorso quasi ogni settimana lo stadio ha ospitato qualche evento infrasettimanale. Nel frattempo, il comune si chiede cosa fare di aree da recuperare radicalmente, come l'ex acciaieria di Bagnoli o la zona industriale di San Giovanni.

Se la telenovela sul nuovo stadio dovesse riservarci altri colpi di scena, potrebbe essere l'occasione, almeno una volta, per progettare in grande? Si restituirebbe un ampio polmone al quartiere di Fuorigrotta realizzando un impianto moderno ed adeguato agli standard attuali.

L'intervento darebbe anche un impulso al processo di recupero di aree degradate per il quale è sempre più difficile reperire finanziamenti.

Napoli ha realizzato molto durante la sua storia. E' pronta a tornare protagonista?