Possiamo parlare d tante cose e fare migliaia di osservazioni sulla bellezza dei nostri figli e sul desiderio immaturo di volerli postare sui social network, facendo vedere al mondo intero quant'è dolce nostro figlio o quant'è sorridente e luminosa nostra figlia. Questo desiderio ci spinge a mettere sul piccolo schermomigliaia di foto di bambini ignari d'esser presi di mira dagli occhi di ambigui personaggi, non sapendo che proprio quelle immagini innocenti sono attese da loschi individui che possono servirsene per aumentare gli ignobili desideri di compiacenti malati di mente.

I media sconsigliano la pubblicazione delle immagini di minorenni, ma la stragrande maggioranza di genitori e parenti che dovrebbero tutelarli ignora, e come sempre l'orgoglio è superiore alla prudenza che prevale al pensiero del dire: perché dovrebbe succedere proprio a me? Certo, la vita è una roulette di occasioni e di sorprese, ma noi siamo la mano che fa girare quella ruota segnando il futuro della nostra innocente progenie.

Parola d'ordine: tutelare

Oggi molti programmi di photoshop sono in grado di costruire perfetti fotomontaggi, rimodellando l'immagine innocente di un bambino per buttarlanel fango della pedofilia, queste, una volta create sarà difficile non vederle viaggiare su siti poco raccomandabili o in riviste private dedicate, in più s'aggiunge il rischio che possano far 'invaghire' il pedofilo che non aspetta altro di avvicinarsi al bambino che ha presso il proprio cuore.

Come premonizione sembra pesante, ma bisogna sapere che gli studi analizzati sul misfatto della pedofilia, portano a queste accorte rivelazioni che non si possono non tenere d'acconto al fine di evitarne future riparazioni. Bisogna sempre ricordare che questa è da tempo una situazione reale, basta pensare che a oggi, la cronaca ha portato allo scoperto decine di 'portatori della fede di Dio' che all'improvviso si sono rivelatiignobili ladri della purezza infantile, troppo spesso giustificati da questa strana 'malattia' nel voler dare ad ogni costo un bene mistificato.

Ma i social network, ci difendono?

Uno dei più grandi fondatori di Facebook, Marck Zuckerberg, da poco diventato padre di Max, avrà certamente riflettuto sulla possibilità di qualche rischio regalato alla figlia, considerando che appena nata, era già pronta la sua social pagina nel colosso web di papa Zuckerberg, che per renderci partecipi della sua felicità aveva già postate le prime immagini della bimba.

A questo scopo è stato studiato dalla Fondazione lo "Scrapbook" per Facebook, un diario che può raccogliere le foto tramite dei tag mentre i genitori riceveranno una notifica per decidere se rendere visibili o no le immagini dei figli a gente sconosciuta. Questa Tecnologia sembra riconoscere la fisionomia della persona minorenne che sta per essere pubblicata in rete e nel momento dell'upload, un'avviso immediato al genitore sarà reso obbligatorio per permettere, eventualmente, di bloccare chi la sta scaricando interrompendone l'operazione. Ciò vuol dire che Facebook ha capito che il suo portale web necessita di una maggiore attenzione alla tematica della pedofilia e noi tutti siamo pronti a ringraziarlo, ma l'attenzione non sarà mai abbastanza perché anche questa non metterà fine a questa ignominia perché il male in nome di un Dio minore è pronto a ricomparire dietro il magico portale web.