La questione dei supplenti della Scuola che ancora non sono stati pagati si arricchisce di nuovi retroscena assurdi,dopoun'attesa diquasi tre mesiil problema sembrava risolto, il pagamento era stato disposto con un'emissione speciale,senonché oggi è venuto fuori che i soldi stanziati non bastano per tutti e quindi non verranno pagati tutti i 25 mila supplenti, che hanno lavorato in questi mesi per la scuola pubblica.

Comunicati pagamenti stipendi

A chiarire la situazione dello stipendio non accreditato sono due note una di NoiPa (MEF) e una della Direzione generale delle Risorse (MIUR).

Da quanto si evince pare chiaro che le cose non stanno, come è stato precedentemente comunicato: in realtà alcuni supplenti saranno pagati a dicembre egli altri restanti a gennaio.

I fondi stanziati non erano sufficienti a coprire tutti i pagamenti, una prima nota aveva fatto sapere che 25.000supplenti si sarebbero dovuti pagare il 24 dicembre, ma ora con la seconda si comunica che le cose andranno diversamente e che solo a metà gennaio potranno essere pagate le somme spettanti.

Oltretutto i sindacati, riguardo all’esigibilità al 24 dicembre, sonoscettici in quanto le scuole dovrebbero già essere in grado dipredisporre il tutto edovrebbero essere informati delle somme che devono pagare ea chi.

Questo governo non solo non è in grado di mantenere le promesse, ma nonostante i tagli alla scuola nonriesce a pagarei suoi docenti e il personale Ata.

Ma l'esigibilità del 24 è una notizia vera?

Per il 23 dicembre è previsto un incontro sindacale in cui si affronterà il tema dei supplenti non pagati ma anche di altri diritti negati quali il pagamento delle posizioni economiche Ata.

Già in passato gli Ata hanno subito quello che è successo anche ai docenti quest'anno, primaper il pagamento dei supplenti in molte scuole e poi per le ferie non fruite e non retribuite, ma la situazione è degenerata perché non si tratta di casi isolati ma della generalità dei supplenti.

I nostri politici non sanno gestire bene il denaro pubblico, mentre questo governo trova i soldi per dare 500 euro in formazione, spesa che in un tempo di crisi quale quello di oggi è assurda, dopo tutta la formazione che i docenti hanno alle spalle tra corsi abilitanti e quanto sono chiamati a fare per salire di gradino nelle graduatorie nazionali a tutt'oggi in vigore, poi non si hanno i soldi per pagare gli stipendi perché si preferisce spendere i soldi non in personale umano ma in innovazioni digitale, come quella prevista per le segreterie e nell'uso delle Lim, che ricoprono un costo esorbitante per dotare ogni aula delle scuole italiane.