Agghiacciante ennesimo fatto di cronaca ai danni di un minorenne (dalle indagini in corso si sospetta ampliarsi verso più bambini), che per accondiscendenza o ignorata fede riescono a farsi incantare dall'abito talare del parroco di turno sempre in cerca di umana comprensione. Questo scenario sarebbe l'ultimo drammatico risvolto che mette in secondo piano le appropriazioni indebite dei tanti prelati insospettabili ai danni della chiesa, e che sembra essere diventato uno dei 'casi impossibili', che nemmeno Papa Francesco è capace di debellare seppur ne abbia condannato il perpetrato.

A tal proposito ricordiamo le sue parole a condanna della pedofilia che definisce con mero disprezzo, "come le Messe Nere". Ci si chiederà sempre quale sia il motivo per il quale, un uomo di Dio arrivi a compiere un atto talmente infame che non può essere scusato da nessuna coscienza, anche se in proposito ai casi di pedofilia, il parroco di Trento, padre Gino Flaim, a cui la Diocesi revocò l'incarico perché difendeva i preti pedofili, ebbe il coraggio di affermare: 'La colpa di questi atti impuri sono dovuti a dei bambini consenzienti'. Era così certo che sembrava far trasparire degli eventi a lui stesso similmente capitati o erano altre le ragioni per la quale difendeva a spada tratta la pedofilia da parte dei preti?

Ormai scomparso dalle scene in sella alla sua bicicletta, non sapremo più le motivazioni, anche se, siamo sicuri, non sarebbero mai state date.

Il diavolo e l'acqua Santa

Quindi anche in questo caso di pedofilia la colpa sarebbe da attribuire, non al santo pellegrino della parrocchia della Piana di Gioia Tauro, in Calabria, ma di un piccolo minorenne diavoletto tentatore che per 20 euro avrebbe 'abusato' dell'ingenuità del prete per il suo capriccio d'infanzia.

Sarebbero queste le parole che potrebbero essere utilizzate in difesa di questi 'dementi del sesso' che non si curano dei danni che segneranno per sempre il loro compimento. Così oggi arriva, senza più stupore ma non cancellando il disgusto alla notizia ,la cronaca dell'ultimo caso di pedofilia in cui un sacerdote di 44 anni è stato arrestato dagli agenti e accusato di: prostituzione minorile, sostituzione di persona, adescamento di minori e da indagini successive per detenzione di materiale pedopornografico nella parrocchia di sua giurisdizione.

L'ordinanza di custodia cautelare per il suo arresto è stata accolta dal tribunale di Reggio Calabria che ora prosegue gli accertamenti alle indagini preliminari. L'Ansa ha confermato i sospetti e le indagini iniziate a marzo, quando il sacerdote è stato visto appartato in auto con un ragazzo minorenne in una zona poco frequentata, e alle domande poste in seguito al minorenne sull'uomo 'incontrato' si evidenziò che si serviva, per adescare i minorenni, delle chat per incontri omosessuali.