Marco Lucio Vitruvio Pollione? Geniale architetto e scrittore “visionario” romano, vissuto circa duemila anni fa, ispiratore del Rinascimento, l'Umanesimo, lo stesso Leonardo da Vinci con il celebre disegno e non solo. Ora un libro soprendente: “Notizie dal futuro. Marco Lucio Vitruvio Pollione. Introduzioni dei X libri dell’Architettura “del noto architetto contemporaneo Flavio Baroni di Ferrara (Este Edition, a cura di R. Roversi, vedi sito), già più volte presentato. Nostra intervista esclusiva all'autore per Blasting News.
Notizie dal Futuro
D- Il suo singolare e paradossalmente futuribile “Notizie dal Futuro” sul mitico, in certo senso, “protoumanista” Vitruvio, una autopresentazione?
R – (Flavio Baroni) La pubblicazione è un'antologia del pensiero etico di Marco Lucio Vitruvio Pollione le cui considerazioni sono di sconcertante attualità. Non viene riproposto tutto il trattato, ma solamente le introduzioni dei dieci libri e i due capitoli riguardanti la figura dell'architetto e il suo pensiero sull'Architettura. Vitruvio, che in vita pare non abbia avuto opportunità di svolgere attività edificatoria (come accade a tanti architetti compreso il sottoscritto), ne denuncia le ragioni: “… o la tenue fortuna, o l’essere stati posposti ne’ concorsi per gl’intrighi degli avversarj.
Non è peraltro da far le meraviglie se per ignoranza, dell’arte giacciansi sconosciute le virtù: [...] non di rado essere il favor de’ conviti che deviar faccia da un giudizio retto per pronunziarne uno falso” (traduzione Carlo Amati 1829).
Gli viene poi incontro Joseph Ortiz y Sanz (traduzione 1787), che afferma in una nota: “Con mucha razon decia Monseñor Bottari, que por lo comun los que practican la Archîtectura no la saben, y que la saben no la practican”, che sancisce proprio questa realtà.
L'Uomo Vitruviano per un Rinascimento elettronico
D - Come poi ci pare, la sua “poetica” segnala lo scrittore-artista neorinascimentale come sfondo generale o persino quasi un Verne “diversamente” postmoderno doc, l'avvenire anche come futuro anteriore incompiuto da disibernare?
R – (Flavio Baroni) Vitruvio parte da una visione “naturale” del fare artistico … Nullum enim opus vere sine fide et castitate fieri potest …, un'umiltà suggerita a chi intende fare arte con un occhio sempre attento alla posterità ...confido però con la pubblicazione di questi Libri “non rimaner a’ posteri ignoto...”.
È proprio per questo che il Nostro non intende entrare nell'agone romano in quanto dice: “... ben m’avveggo prevalere, per effetto del favore, più gl’ignoranti che i dotti, non parendomi conveniente di garrir d’ambizione con gl’ignoranti, mi appago piuttosto render con questi scritti pubblica l’eccellenza dell’arte mia”. Questa considerazione si materializza quando definisce la figura dell'architetto specificando che “… né talento senza scuola, né scuola senza talento possono formare un perfetto artefice” (traduzione Bernardo Galiani 1790); distingue quindi la figura dell'Architetto dal laureato in Architettura; distinzione fondamentale se si desidera avere una città architettonicamente compiuta.
È stato grande fonte ispiratrice, dopo la scoperta del suo trattato nel periodo umanistico, che si è esaurita alla fine '800. Accanto all'esaurimento dei suoi dettami costruttivi, validi però per il restauratore, non sono scemate le considerazioni del mondo che si muove attorno al costruire. Da qui partono le riflessioni da disibernare per un futuro anteriore compiuto. UTOPIA!?!?!?