Per il Governo Renzi e il Ministro Andrea Orlando, il punto di partenza per risolvere il problema del sovraffollamento resta sicuramente lo svuota carceri 2014. Sarebbe proprio questa la sottolineatura del guardasigilli in merito alla questione: "cito l'esempio del provvedimento svuota carceri, una norma di civiltà che ci ha evitato una condanna da parte della Unione Europea" (fonte: Festa dei Riformisti - Psi Marina Di Carrara) e che secondo alcune fonti locali avrebbe già permesso di ridurre la popolazione carceraria di circa il 10% o 20% rispetto a quella totale. L'idea di convertire la pena detentiva in un'attività lavorativa offerta grazie al welfare locale, alle convenzioni stipulate tramite le associazioni no profit e alle varie regioni italiane è stata del resto apprezzata da tutti gli attori sin qui coinvolti, oltre che rimarcata perfino dai sindacati di polizia penitenziaria. Il problema semmai risiederebbe nella portata piuttosto limitata del provvedimento. Per avere dati certi bisognerà ancora aspettare diverso tempo, ma resta evidente che rispetto alle informazioni fornite dallo stesso Ministero di Giustizia, sarebbe urgente un allargamento della platea. Ricordiamo che la media del sovraffollamento in Italia è del 119%, con picchi in alcuni istituti carcerari che possono arrivare al 220%.
Il problema del clima politico e del populismo penale, che rende difficile un atto di amnistia
Andrea Orlando non dimentica di evidenziare come in Italia far passare delle misure di amnistia e indulto sia piuttosto arduo, perché vige una sorta di populismo che cavalca l'argomento al fine di ottenere consenso elettorale: "è la politica che alimenta il populismo penale, non i magistrati" ha dichiarato il Guardasigilli, avendo in mente le polemiche sorte in seguito alla svuota carceri del 2014 da parte di alcuni partiti politici radicalizzati sull'argomento, come ad esempio Lega Nord e Fratelli D'Italia.
Sul tema dell'amnistia e dell'indulto è intervenuto inaspettatamente anche il Presidente della Camera Laura Boldrini, che fino ad ora non aveva ancora commentato in modo diretto la questione: "il Parlamento si è occupato di questa materia, ha cercato di dare delle risposte e ha fatto proprio il monito da parte del Capo dello Stato" perché l'attuale sovraffollamento "è un ostacolo alla riabilitazione delle persone detenute".
Nella scorsa settimana l'ultima manifestazione di protesta a favore di amnistia e indulto
Prosegue intanto la battaglia del Partito Radicale, attraverso la richiesta al Parlamento di intervenire con un provvedimento di amnistia e indulto che possa finalmente sanare in modo definitivo le gravi condizioni di detenzione subite da chi sta scontando una condanna penale. Lo scorso mercoledì 10 settembre alcuni esponenti del partito radicale, assieme agli iscritti dell'associazione Andrea Tamburi, hanno dato vita ad un sit - in di protesta davanti al carcere di Firenze.
Il presidio non violento ha avuto luogo di fronte al penitenziario di Sollicciano ed è stato volto a sensibilizzare Deputati e Senatori verso l'adozione di un nuovo atto di clemenza: "contrariamente ai vari proclami che arrivano dal Governo, il problema del sovraffollamento delle carceri non è risolto" hanno affermato Lensi e Buzzegoli, in rappresentanza dei radicali e dell'associazione Tamburi. "Solo l'amnistia e l'indulto, così come richiesto quasi un anno fa dal Presidente Giorgio Napolitano, sarebbero capaci di risolvere immediatamente il problema e di ristabilire lo stato di diritto e la legalità nel nostro Paese", hanno concluso i due esponenti.
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