Il lungo incontro fra Romano Prodi e Matteo Renzi pare sia stato l'occasione giusta per testare la volontà dell'ex Presidente del Consiglio di salire al Colle in sostituzione di Giorgio Napolitano. La chiacchierata fra i due leader politici avrebbe toccato vari argomenti, dall'Europa alla Russia, fino alla crisi economica, mentre in merito alla corsa al Colle, il politico emiliano avrebbe ribadito di non avere alcuna intenzione di mettersi in gioco, soprattutto dopo la questione dei 101 voti ottenuti quando il Parlamento era alla ricerca di un nuovo Capo dello Stato, prima di concedere il secondo mandato a Napolitano.

Cordiale incontro con John Kerry: gli Stati Uniti tifano per Prodi?

Prima di vedersi con Renzi, Romano Prodi ha avuto un cordiale incontro con John Kerry. Entrambi erano lì per impegni differenti, ma una volta incrociatisi hanno deciso di pranzare insieme. L'amicizia e la stima dimostrata dal Segretario di Stato americano verso l'ex Premier, è stata utile per sottolineare la grande importanza che Prodi riveste soprattutto da un punto di vista internazionale e, di conseguenza, la rilevanza che potrebbe assumere agli occhi delle potenze mondiali, una sua elezione come Presidente della Repubblica. Del resto, qualora dovesse trapelare una "preferenza" degli Stati Uniti per il politico emiliano, questa difficilmente passerebbe in secondo piano al momento della scelta del candidato alla sostituzione di Giorgio Napolitano.

Incontro Renzi-Prodi: quale sarà la strategia del Premier?

Terminato il pranzo con Kerry, Prodi si è recato a Palazzo Chigi per un lungo colloquio con Renzi. Secondo fonti vicine al Presidente del Consiglio, l'ex leader dell'Ulivo avrebbe subito dichiarato di non voler essere inserito nella corsa al Colle per il dopo-Napolitano.

A questo punto, però, il mondo politico si è chiesto come mai sia stato organizzato questo lungo incontro: solo un confronto sulle principali tematiche riguardanti i casi nazionali e internazionali? Probabilmente, viste le ultime dichiarazioni dei "civatiani" e del Movimento Cinque Stelle di apertura verso un Prodi al Quirinale, il Premier ha voluto sondare il terreno per capire se il politico emiliano avesse davvero l'intenzione di rispondere "presente" alla candidatura ed eventualmente decidere di appoggiare per primo l'ex Presidente del Consiglio per cercare magari un'apertura soprattutto con i grillini.

Romano Prodi, però, ha ribadito di non avere alcuna intenzione di proporsi, anche se ha sottolineato come sia impossibile, per lui, evitare che venga scritto il suo nome sulle schede durante l'elezione del Capo dello Stato.

Berlusconi potrebbe cambiare idea e votare per Prodi

Da Forza Italia, Silvio Berlusconi è convinto che il faccia a faccia tra Renzi e Prodi sia avvenuto per parlare della successione a Napolitano. Il leader di Fi ha più volte fatto sapere che non voterà per l'ascesa al Colle del suo storico rivale politico, ma se lo scenario dovesse risultare "interessante", non è escluso un colpo di scena. Infatti, qualora Prodi dovesse essere un candidato delle forze politiche contrarie a Renzi, il fondatore di Forza Italia, per mettere in difficoltà il Premier e dare un eventuale scossone allo scenario politico, potrebbe anche decidere di cambiare idea.

Soprattutto, bisogna ricordare che Prodi è in ottimi rapporti col leader russo Putin (grande amico di Berlusconi) avendo anche rilasciato delle dichiarazioni in cui si è schierato contro le sanzioni europee comminate alla Russia.