Dal Partito Democratico sono volate parole molto dure nei confronti del Presidente del Consiglio Matteo Renzi: Stefano Fassina ha attaccato il Premier accusandolo di essere stato il capo dei "centouno contro Prodi"; il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini ha in seguito difeso Renzi definendo il commento di Fassina "una sciocchezza incredibile". Il Presidente del Consiglio ha rinviato il consiglio dei ministri in cui si sarebbero dovute prendere norme più severe riguardo il terrorismo, ed ha poi nominato un vertice del PD a Palazzo Chigi in vista di un giro di incontri con gli altri partiti.

Il Premier si giocherà tutto in questi prossimi giorni, entro martedì dovranno essere infatti espletate le votazioni sulla legge elettorale in Senato, e per il 31 gennaio ha intenzione di avere al Quirinale il dodicesimo presidente della Repubblica.

L'accelerazione sull'Italicum ha "blindato" il Patto del Nazareno, ma innalzato nuove critiche, la sinistra del Partito Democratico non ha votato in Senato l'emendamento Finocchiaro ed ha recepito gli accordi di maggioranza sull'Italicum. "A differenza di quelli che oggi chiedono disciplina ed hanno capeggiato i centouno due anni fa, noi siamo persone serie e le battaglie le facciamo alla luce del sole, quindi nessuno deve temere da noi franchi tiratori" ha dichiarato Fassina ai giornalisti; uno di loro poi gli ha chiesto se Renzi abbia realmente capeggiato i centouno, la risposta: "Beh, questo non è un segreto".

Accusare Renzi di aver capeggiato i centouno che contrastarono Prodi al Quirinale nel 2013 per il vicesegretario Guerini è inaudito: "Per Renzi ed il PD le accuse di Fassina sono calunnie gravi ed inutili e non fanno bene al dibattito interno". "Le parole di Fassina sono semplicemente ridicole, non perdiamo tempo su queste cose.

La maggioranza ed il governo sono impegnati a fare le rifome, la riforma costituzionale e la riforma della legge elettorale, che il Paese attende da fin troppo tempo" ha espresso Ernesto Carbone del PD. Altro fronte è Forza Italia, altra opposizione è quella di Raffaele Fitto: "Penso che il nostro partito debba avere una posizione coerente che deve essere quella di Forza Italia e non quella di <<Forza Renzi>>".

Beppe Grillo ha chiesto al Premier una rosa di nomi da sottoporre al giudizio della rete, "Un già visto-ha commentato dal PD Sacchetti-quei nomi verrebbero solamente bruciati", ma il leader del M5S non ha intenzione di arrendersi: "Quando tireranno fuori questi nomi noi faremo decidere alla rete sul da farsi".