Barack Obama rimane piacevolmente stupito dalla grinta del Premier Renzi, una grinta sorretta da una forte energia con l'obiettivo di far passare tutte le sue proposte riformatrici. Non era poi così scontato pensare di trovar subito oltreoceano questa stima e accoglienza. La presidenza Obama sta per volgere al termine ma, durante questo duplice mandato, l'esecutivo statunitense ha incontrato ben quattro presidenti del consiglio diversi: Berlusconi, Monti, Letta e Renzi. Certamente non deve aver avuto un'impressione stabile e longeva delle nostre istituzioni ma, malgrado i nostri fragili equilibri, Barack Obama ha mostrato di nutrire una forte ammirazione e stima per il nostro Premier. Ieri l'incontro alla White House, oggi le prime impressioni a caldo.

Da Washington solo pareri positivi e visioni comuni: entrambi i leader convergono sul tema Libia e sulla questione greca così come sul fronte economico, sulla questione nucleare in Iran e sullo stop alle misure dell'austerità. Renzi dal canto suo non ha perso occasione per riferire al Presidente statunitense l'immensa stima e il valoroso esempio che l'Italia cerca di trarre dall'America, un paese ed un'economia che l'Italia farà suo per provare a crescere ed uscire dalla attuale crisi. Obama è rimasto altresì piacevolmente impressionato dalla straordinaria energia che dimostra di avere Renzi, un'energia che lo guida con l'obiettivo di far approvare tutte le sue riforme; Obama è ottimista e crede che l'Italia abbia gli strumenti e la forza per realizzare grandi cose e, grazie alle misure del Governo Renzi, potrà seguire le orme americane.

Per Renzi il modello americano deve essere il nostro, un modello che permetterà all'Italia di ridurre la disoccupazione ed aumentare il Pil come del resto è accaduto oltreoceano. Sono stati dunque ribaditi i rapporti di cordialità e reciproca ammirazione tra i due capi di stato, occasione che non è sfuggita ad Obama per sottolineare che lo stato italiano altro non è che uno dei migliori alleati dell'America.