Immigrazione, Isis ed emergenza Libia: questi i temi centrali che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi intende affrontare nella giornata di oggi, venerdì 17 aprile, con il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama.

Prima tappa: Georgetown University.  

Ieri, 16 aprile 2015, il Premier è arrivato negli Stati Uniti e come prima tappa ha fatto visita agli studenti della Georgetown University, uno dei college più prestigiosi d'America; questo incontro è servito per parlar loro del grande strumento della cultura grazie al quale è possibile sedimentare valori, conoscenze ed arricchimenti, ossia le uniche potenti armi capaci di fronteggiare il pericolo terrorismo.

Renzi ha affidato questi pensieri anche alla sua tastiera e ha così scritto su Facebook: "Faccio un mestiere meraviglioso, guidare il governo di uno dei paesi più belli del mondo, ma è anche un mestiere terribile perché in Italia il passato è talmente emozionante che a volte pronunciare la parola futuro è difficile".

Con queste parole Matteo Renzi ha definito l'Italia una piccola bella addormentata che, in questi anni, cullandosi sulle valorose conquiste del passato, ha pensato di poter vivere di rendita sognando e ricordando i grandi eventi ormai rimasti sul libro degli annali.

A tal proposito ha parlato delle sue riforme, dei progetti che sta guidando per sollevare le sorti dello stato italiano rimasto ormai stagnato in un gran torpore: riforma della Pubblica Amministrazione, riforma della giustizia, Jobs Act, legge elettorale, riforma della scuola e, ancora, lotta alla corruzione, all'evasione fiscale ed innovazione in ogni campo.

Su questi temi non è possibile tornare indietro, non è ipotizzabile un arresto della sua manovra riformatrice dal momento che l'obiettivo centrale del governo italiano è quello di incoraggiare la crescita abbandonando l'austerità in quanto "per vent' anni abbiamo guardato alla globalizzazione impauriti invece di vedere le opportunità", come riportato da Repubblica.

Prima di concludere il suo discorso per recarsi a Washington dal Presidente Obama, ha citato le parole di Robert Kennedy, ministro della Giustizia durante la breve presidenza del fratello John Fitzgerald: "Il futuro non è un dono ma una conquista".

Oggi il Primo Ministro italiano incontrerà alla White House Obama per discutere dei temi ancora più caldi ossia l'emergenza terrorismo, la situazione in Libia e, più in generale, del problema immigrazione nell'area del Mediterraneo; Renzi auspica un dialogo costruttivo e propositivo dal momento che ormai l'Italia è in prima fila nella lotta contro l'Isis che sempre più si sta avvicinando alle nostre coste.

Dal canto suo anche Obama, da sempre contrario all'intervento delle forze armate, proverà a dare risposte risolutive per non lasciare sola l'Italia anche se, sembra quasi scontato, che aspetterà dei chiarimenti circa la recente visita di Renzi a Mosca e la sua posizione sulla questione Ucraina.

E in quanto alla Turchia e alle ultime affermazioni di Papa Francesco? Renzi è stato chiaro: qualora la Turchia decidesse di far parte dell'Europa dovrebbe inevitabilmente fare propri e rispettare i valori europei.

Si prevede un dialogo sereno e costruttivo dal momento che il rapporto tra i due capi di stato è ottimo come già lo scorso anno sottolineò Giorgio Napolitano, allora Presidente della Repubblica italiana; Renzi non ha mai negato di vedere in Obama un esempio, una sua fonte di ispirazione politica e anche Obama, da parte sua, ha sempre palesato la stima e la voglia di confronto con l'ex Sindaco di Firenze del quale è stato anche ospite a Roma in diverse occasioni passate.

Attendiamo l'incontro di oggi per conoscere il risultato di questo dialogo.