La rete renziana

In Toscana Matteo Renzi ha le sue radici familiari e politiche. Da Firenze è partito per una fulminea carriera politica che lo ha condotto alla guida del PD e del governo. Prima di partire da Roma è riuscito ad occupare con suoi uomini tutti i posti importanti della politica fiorentina e dell'amministrazione della Toscana; in pochi anni ha tessuto una rete politica che si estende da Firenze sulle amministrazioni locali e sulle società partecipate.
Ora però, proprio qui, qualcosa comincia a scricchiolare.

Amici, parenti, affitti e spese pazze

Ormai vecchia di qualche anno è la questione dell'affitto di casa pagato dal caro amico Carrai, suo assistente negli anni da presidente della Provincia, poi decollato a grandissima velocità nel mondo dell'economia, ma sempre vicinissimo a Matteo; il fascicolo delle indagini è ancora aperto.

Più recenti le intercettazioni che coinvolgono alcuni suoi amici toscani e che fanno pensare ad una vera e propria cordata di interessi intorno al giovane politico, il "cavallo" su cui molti hanno puntato.
La Corte dei Conti indaga su presunte spese pazze del periodo in cui il giovane Matteo era a guida della Provincia di Firenze e poi del Comune.
Altri guai giudiziari riguardano il padre Tiziano Renzi indagato per bancarotta fraudolenta.
Alcune indagini stanno sfiorando gli amici Nardella, Carrai, Lotti e Maria Elena Boschi.

Il guaio di Sesto

Ma il guaio più preoccupante per Matteo viene da Sesto Fiorentino, centro di 47.000 abitanti alle porte di Firenze e roccaforte del PD.

Qui Renzi aveva voluto come candidata sindaco senza primarie una sua strettissima collaboratrice, Sara Biagiotti, che aveva dovuto rinunciare a probabili incarichi romani per andare a presidiare il Comune di Sesto, sul cui territorio si sta per approvare un nuovo aeroporto, incastrato tra aree urbanizzate e contrastato da tanti cittadini.

Da molti anni Renzi punta su tale aeroporto, la cui società di gestione è presieduta dall'amico Carrai, e ha voluto la presenza di Biagiotti sul territorio proprio per assicurarsi l'approvazione del progetto.

Ora però il Consiglio Comunale ha clamorosamente sfiduciato il sindaco, su una mozione presentata proprio da consiglieri PD e per Matteo si aprono scenari inaspettati proprio nella sua regione.