Lo scandalo 'Mafia Capitale' si arricchisce di nuovi e sconcertanti elementi che scaturiscono dalle dichiarazioni di Salvatore Buzzi, capo della cooperativa 29 giugno, finito al centro dell'inchiesta insieme a Luca Odevaine, ex membro del Tavolo di coordinamento nazionale sull'immigrazione e uomo-chiave del sistema illegale scoperto dalla Guardia di Finanza.
Rivelazioni choc che dipingono un quadro vergognoso della nostra classe politica. Non si salva nessuno, sia che si vada verso sinistra che verso destra.
Scandalo Mafia Capitale, Buzzi: 'Soldi a Renzi e Berlusconi'
'Io gli finanzio la campagna elettorale' ha confessato Buzzi 'in questo modo se un domani dovessi avere qualche problema, lo posso chiamare e lui mi riceve. In pratica è come se tu ti facessi un'assicurazione sul tuo futuro, un'assicurazione sulla vita'.
Queste alcune dichiarazioni contenute nelle oltre mille pagine relative ai verbali degli interrogatori.
Sul numero odierno del giornale 'Il Fatto quotidiano' si legge: 'Ho dato 15 mila euro a Matteo Renzi, e 10 mila per Berlusconi'.
Buzzi non si ferma e continua a fare nome 'Abbiamo finanziato Veltroni, Alemanno e Marino: per avere rapporti'.
Buzzi, scandalo Mafia Capitale: non solo politica, si fa anche il nome di Francesco Totti
L'elenco di tutti coloro che hanno 'beneficiato' di questi favori è infinito, partendo dall'ex vicesindaco di Roma, Luigi Nieri (che ha già minacciato querela) sino ai più anonimi presidenti dei municipi.
Il 'fiume in piena' Salvatore Buzzi non ha parlato solo di personaggi della politica ma ha tirato in ballo altri nomi famosi della Capitale, come Francesco Totti, in relazione alla vicenda del residence affittato al Campidoglio per 900.000 euro all'anno, menzionata nel libro 'I re di Roma' di Lirio Abbate e Marco Lillo.
Buzzi ha insistito nel voler parlare del capitano della Roma. Rivolgendosi ai pm: 'Scusi, ma questo è importante. Lo sa ai bambini di Totti chi faceva la sicurezza?' La risposta è di quelle eloquenti: 'I vigili urbani del Comune di Roma gli straordinari li pagava il Comune. C'era un rapporto strettissimo'.