Non provate a fermare Matteo Renzi, perchè il premier non ne ha alcuna intenzione: nemmeno la minoranza Pd si può permettere di mettergli il bastone tra le ruote.

Nel corso della conferenza stampa indetta dal Presidente del Consiglio al termine del CdM, Renzi ha sottolineato come si veda un 'Paese che sta cambiando'. Probabilmente anche per rispondere alle critiche che sono piovute addosso al capo del governo in merito alla famosa 'battuta' sul 'Sud piagnucolone', il premier ha posto l'accento sull'accordo Wind-Tre Italia e sull'investimento nel meridione d'Italia, annunciato da Telecom, pari a ben 750 milioni di euro.

'E' la migliore risposta che potevamo dare a tutti quelli che ci chiedono che cosa stiamo facendo per il Sud. Noi facciamo, mentre altri piangono'.

Poi arriva inevitabile l'ormai famosa 'etichetta', usata anche dal ministro Giannini per la riforma Buona Scuola: la 'rivoluzione copernicana', stavolta, riguarda il dissesto idrogeologico per il quale il governo ha annunciato lo stanziamento di 1,2 miliardi.

Riforme, Renzi: 'Non permetterò a nessuno di mettermi veti'

Sulle riforme, Renzi ha ribadito la piena disponibilità al dialogo: 'Possiamo colloquiare con tutti - ha detto il Presidente del Consiglio - ma non permetteremo a nessuno di metterci veti, perchè c'è in ballo l'ammodernamento del Paese.'

Resta da vedere cosa intenda il premier per 'dialogo', visto che, per esempio, sulla riforma della scuola aveva continuato a ripetere per mesi e mesi che il governo era dispostissimo ad ascoltare insegnanti, famiglie e studenti per arrivare ad una legge che piacesse a tutti.

Si era persino aperta online una sezione appositamente creata per la discussione sulla 'Buona Scuola', proprio rivolta al famoso 'dialogo': il problema è che poi, alla fine, la legge è stata fatta come voleva il governo e contro la volontà del personale scolastico.

Renzi: 'Discutiamo delle riforme, non del PD'

Proprio in merito al dissenso e al malumore che continua a serpeggiare da mesi in seno al Partito Democratico, Renzi ha ribadito come una parte del PD insista per una discussione interna legata ai problemi 'interni': lui, dal canto suo, preferisce parlare di scuola, di dissesto idrogeologico e di banda larga.

Poi, per quanto riguarda la riforma Costituzionale, Renzi non ha paura dei numeri e degli emendamenti: 'quelli non contano, si voteranno (chiaro il riferimento alla minoranza PD 'ribelle') e vedremo chi ha i numeri'.