Per il ddl Cirinnà sulle unioni civili, la prossima settimana sarà cruciale. Da mercoledì, infatti, inizieranno i voti sugli articoli del testo che, ricordiamo, attendeva questo dibattito da tre anni, essendo stato presentato il 15 marzo 2013. Per dire della fretta di questo Governo di discuterlo. Nel corso delle ultime settimane, sul ddl sulle unioni civili abbiamo visto di tutto: pezzi della maggioranza Pd prenderne le distanze; pezzi del Governo (Alfano, NDC) dissentiresproloquiando di uteri in affitto, il cui veto, indiscutibile, è imposto da un'altra legge; manifestazioni civili pro e contro.

Ma, soprattutto, i preparativi, rivolti all'opinione pubblica, affinché nel caso in cui il ddl sulle unioni civili non fosse passato si sarebbe potuta affibbiare la colpa al M5S.

Unioni civili: M5S, #dietrofront o tattica?

Abbiamo scritto più volte circa la reticenza del PD di affrontare la questione unioni civili: il rischio di perdere consensi, dai cattolici o dai nostalgici di sinistra, a seconda dell'esito, è certo. La via d'uscita per non perdere i consensi cattolici e avere qualcosa da dire agli elettori di sinistra? Non far passare il ddl Cirinnà potendo incolpare altri: i 5 Stelle, appunto, che intransigenti fino a oggi, hanno sempre dichiarato "O il ddl Cirinnàrimane invariato o non lo votiamo".

Da qui la trappola, sempre più palese: modificare il ddl Cirinnà, indurre i 5 Stelle a votare contro e poter dire ai cattolici "Vi abbiamo ascoltato" e agli elettori di sinistra "Noi la legge sulle unioni civili la volevamo ma il M5S l'ha fatta bocciare".

Ma ecco la trovata grillina dell'ultima ora: dal blog ufficiale, Grillo dice che i senatori 5 Stelle, sullo stepchild adoption e sulla legge sulle unioni civili in toto, voteranno secondo coscienza, ossia, "Potremmo anche votare Sì alla legge anche se la modificate".

Il feroce attacco dei deputati e senatori PDiniziato subito dopo, che ha dato luogo all'hastag di cui al titolo, può significare solo una cosa: non avevano previsto che, tesa la trappola, i grillini l'hanno evitata pochi istanti prima di cadervi. Mentre i senatori 5 Stelle sui social confermano la loro convinzione di sostenere il ddl sulle unioni civili, risulta evidente che, se il ddl Cirinnà non passerà, sarà solo responsabilità del PD. Che pure l'aveva presentato.