In occasione della presentazione del suo libro "La natura esposta" tenutasi questo martedì 15 novembre al Circolo Arci "Sparwasser" a Roma, Blasting News ha intervistato Erri De Luca. Vediamo quello che ci ha detto.

De Luca, ci parli un po' del suo ultimo libro e ci spieghi il perché di questo titolo.

"La "natura esposta" deriva dal fatto che al sud la natura indica il sesso sia maschile che femminile: ai bambini si dice "Copriti la natura". Qui si parla della più preziosa e più celebre delle nature esposte, ovvero la crocifissione di Gesù. Nelle nostre raffigurazioni il crocifisso ha un panneggio attorno ai fianchi, ma non era così perché le crocifissioni avvenivano con corpi nudi.

E c'è stata una lunga tradizione cristiana che rappresentava il crocifisso completamente nudo. Tutto questo era una mortificazione ulteriore che gli antichi romani facevano sui corpi dei nemici. La mia storia parla di uno scultore che si trova di fronte a un crocifisso che era stato creato come nudo e poi coperto da panneggio. Lui è incaricato di rimuovere il panneggio e in questo lavoro si avvicina per forza di cose al corpo di Cristo, avviene uno scambio fra questi due corpi e l'uomo si commuove provando compassione."

Passando a questioni di attualità, come vede la società italiana di oggi? E' ottimista guardando al futuro del paese?

"Io mi sento ottimista perché frequento il piano terra della società, se invece frequentassi le sedi dei giornali o i Palazzi sarei piuttosto sconsolato perché la rappresentazione che danno quelle sfere dell'Italia è senza speranza e quasi "usa e getta".

Invece il piano terra di questa società è vivacissimo, ad esempio il volontariato italiano è il più sviluppato d'Europa, promuovendo tanti piccoli gesti di solidarietà e fa supplenza dei tanti deficit dell'amministrazione pubblica. Ci sono tante buone energie. Quindi vista da questa prospettiva sono fiducioso".

"Referendum sopravvalutato e non decisivo. Costituzione è un testo sacro, quindi non va toccata neanche una virgola"

Il dibattito pubblico è monopolizzato negli ultimi mesi dal referendum costituzionale del 4 dicembre, cosa pensa a proposito?

"Quella del 4 dicembre è una data sopravvalutata e rigonfiata, non è una data decisiva. Più che un referendum, quel giorno ci sarà il pronunciamento pro o contro il Governo. Qualsiasi sarà il risultato comunque il Governo se ne infischierà: se lo vincerà ne farà una medaglia da mettersi al collo, se lo perderà continuerà ad andare avanti lo stesso. E' una data falsamente fatidica, è una scadenza semplicemente inventata e fastidiosa. Nel merito credo che la Costituzione Italiana sia il più bel documento politico che sia mai stato scritto in questo paese. E' l'equivalente laico di un testo sacro, quindi non va toccata neanche una virgola. Poi si sa, e lo vediamo, che la Costituzione non viene applicata, ma deve rimanere come testo sacro."