Nella puntata del 14 marzo della trasmissione di La7 "DiMartedì" condotta da Giovanni Floris, sono intervenuti nel corso dello stesso dibattito Andrea Orlando, candidato alla segreteria del Pd e Giuliano Pisapia, fondatore di Campo Progressista. I due hanno mostrato un approccio molto positivo e collaborativo fra loro; ecco cosa hanno detto.

Orlando: 'PD è la forza che deve unire il paese. Voglio alleanza con Pisapia'

Sul tema dei populismi crescenti Andrea Orlando ha detto: "Il populismo è un veleno si è infilato dentro tutta la politica italiana: si dicono le cose perché fanno effetto ma poi non si danno risposte al malessere; per farlo ci vuole impegno, fatica e prendersi la briga di spiegare la complessità delle situazioni che oggi è ormai quasi scomparsa".

Sulla recente kermesse del Lingotto di Matteo Renzi, ha detto: "Ci sono state anche alcune cose condivisibili e buone, ma non ho visto una virata. Il tema oggi è costruire un moderno partito dell'uguaglianza sociale utile per la società com'è adesso".

Riguardo alle ragioni d'essere del PD, Orlando ha affermato: "Il PD è ancora l'unica forza europeista di questo paese, e l'Europa è l'unico luogo del mondo in cui oggi sono ancora rispettati i diritti umani. Io credo che il PD sia la forza che deve unire il paese, se fin qui la democrazia italiana ha retto è anche perché il Pd ha svolto un ruolo importante. Vorrei ricordare che ci sono paesi in Europa in cui la sinistra non è più neppure rappresentata in Parlamento, mentre noi in questi anni abbiamo retto.

Certo, il PD deve essere anche un luogo di unità ed è anche per questo che mi sono candidato, ma ricordiamo che fino a qui abbiamo tenuto per anni insieme cose diverse su un progetto di Paese."

Riguardo al rapporto con Pisapia, infine Orlando ha detto: "A me piacerebbe stare nello stesso partito con Pisapia, ma nel frattempo mi accontento di stare nella stessa alleanza perché le cose che ci uniscono sono più di quelle che ci dividono.

Lui è la dimostrazione che si possono avere ben salde le radici in un campo politico e confrontarsi con la realtà e la modernità".

Pisapia: 'Sinistra da sola non ha i numeri, serve un nuovo centrosinistra che riparta dai territori'

Riguardo ai populismi, Pisapia ha detto: "Governare è molto difficile specialmente in un momento di crisi, stare all'opposizione è molto più facile, facendo populismo e demagogia.

Anche Renzi qualche sparata in tal senso l'ha fatta e l'ha pagata al referendum".

Il giudizio di Pisapia riguardo al Lingotto di Renzi a Torino è stato il seguente: "Ha sbagliato a dare dei "reduci" a coloro che hanno fatto scelte diverse, e soprattutto ha sbagliato a dare il segnale che non sia possibile ricostruire qualcosa con loro, perché così non dà agli italiani che credono in un nuovo centrosinistra la speranza che questo possa nascere".

Riguardo al PD Pisapia ha detto: "Io non voterò alle Primarie del PD dato che non ne sono un elettore. Bisogna ridare una speranza al popolo deluso, alle persone normali che ogni giorno vivono una vita difficile. Ci vuole una nuova forza politica: un'alleanza di centrosinistra che parta dai territori.

Il PD non rappresenta tutto il centrosinistra e non è autosufficiente, ma il suo popolo vuole più unità per il centrosinistra".

Qual è il progetto politico di Campo Progressista? "Noi non parliamo di sinistra ma di centrosinistra: la sinistra evidentemente ha in Italia ancora una presenza importante che va al di là della semplice testimonianza, ma essa non ha ancora la forza di governare e i numeri per farlo. Il tema è di avere un centrosinistra diverso in cui all'interno ci sia la sinistra senza essere egemonica, ci sia il civismo, ci sia l'ambientalismo. I partiti oggi valgono 1/10 di quelli venti anni fa, l'Ulivo nacque come la decisione dei segretari dei partiti di incaricare Prodi a guidarlo, ma oggi i partiti non hanno più la fiducia dei cittadini. Oggi una nuova cosa può ripartire dai territori e dalle mille realtà in cui si amministra bene".