"Se davvero Bashar al-Assad fosse il responsabile della strage con i gas tossici, sarebbe completamente pazzo. La situazione stava volgendo politicamente a suo favore". I dubbi dell'eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Fabio Massimo Castaldo, sono legittimi ed il suo ragionamento ha un senso. Negli ultimi mesi, dopo la presa di Aleppo e la riconquista di Palmira, ma soprattutto dopo il meeting di Astana in cui, per la prima volta, la Turchia di Recep Erdogan ne aveva riconosciuto il ruolo importante in tutta la questione, e con le 'aperture' in tal senso manifestate dalla Casa Bianca, gli scenari in Siria stavano cambiando.

Le forze in gioco sul martoriato scacchiere mediorientale sembravano ben disposte, per la prima volta, a considerare il futuro del Paese con l'attuale governo. Dopo Khan Sheikhun, l'Occidente ha già emesso la sua sentenza e, per tutti, Bashar al-Assad è un criminale ed un assassino. La versione di Mosca, quella di un arsenale chimico a disposizione delle milizie jihadiste di Fatah al-Sham esploso dopo un bombardamento, non convince gli Stati Uniti. E lo zoccolo duro dei conservatori repubblicani vede la luce, dopo la cocente sconfitta politica maturata in Siria e determinata dai successi militari di Assad supportato dall'asse Mosca-Teheran.

La riflessione di Castaldo

"Mi chiedo quale vantaggio possa trarre Assad da un'azione del genere - ha aggiunto l'europarlamentare grillino - perché politicamente otterrebbe soltanto l'odio del mondo intero. C'è un grosso punto interrogativo sulla questione e ritengo che non bisogna dare giudizi affrettati. Esistono anche le guerre di propaganda".

Naturalmente, le dichiarazioni di Castaldo hanno sollevato critiche da parte degli avversari politici. Il governo Gentiloni, insieme a tutti gli altri leader dell'UE, condivide la posizione statunitense ed ha già pronunciato la condanna. Oltretutto Fabio Massimo Castaldo è già stato contestato per la sua recente visita a Damasco, dove ha incontrato il presidente siriano.

"Non abbiamo incontranto soltanto lui, ma anche un rappresentante delle Nazioni Unite, della Mezzaluna rossa, delle autorità religiose, abbiamo ascoltato pareri sulla questione da soggetti diversi". A proposito di autorità religiose, c'è anche il vescovo di Aleppo, Antoine Audo, che si schiera apertamente dalla parte del governo.

"Non crediamo davvero che il governo siriano sia talmente sprovveduto ed ignorante da fare una cosa del genere". Tornando in Italia, c'è un altro parlamentare pentastellato che la pensa come Castaldo. Vito Petrocelli non ha dubbi sull'innocenza di Bashar al-Assad. "Perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere?", è la domanda che pone l'esponente di Palazzo Madama.

Tillerson avverte la Russia: 'Riveda la sua posizione su Assad'

Intanto sul fronte russo non ci sono dubbi, il Cremlino ha già fornito la sua versione dei fatti. Ed il segretario di stato americano, Rex Tillerson, che volerà presto a Mosca per la sua prima visita ufficiale, lancia un monito alla Russia. "Noi non abbiamo dubbi sulla colpevolezza di Assad, è lui il responsabile di questo orrendo attacco.

Crediamo sia giunta l'ora che i russi rivedano la propria posizione". Così gli Stati Uniti, i grandi sconfitti della questione siriana, tornano improvvisamente a dettare le proprie condizioni o, quantomeno, tentano di farlo. Vladimir Putin non scaricherà il suo fedele alleato, questo è chiaro. Washington ha sempre osteggiato il governo siriano, sin dai tempi della presidenza di Hafiz al-Assad, padre dell'attuale leader. La rivoluzione siriana, nel corso della quale la coalizione a guida USA ha supportato con armi e finanziamenti le milizie ribelli, anche quelle più estremiste che erano affiliate ad Al Qaeda (elemento che a quanto pare non scandalizza nessuno, ndr) era il modo migliore per sbarazzarsi di un governo scomodo ed avverso.

Missione quasi compiuta, prima dell'entrata in scena della Russia il cui intervento ha cambiato le sorti della guerra civile. Dobbiamo dunque credere alla colpevolezza di Bashar al-Assad, sull'onda emotiva di immagini terribili che arrivano dalla provincia di Idlib? Alla base non ci sarebbe solo la crudeltà di un leader senza scrupoli, ma la follia totale".