Nel corso della puntata del 5 marzo 2015 de Le Iene, il programma tv di denuncia in onda su Italia Uno, è stato mandato in onda un servizio particolare, curato da Nadia Toffa. In questo servizio si parlava di inquinamento e di come riuscire ad evitare che i metalli pesanti che respiriamo finiscano per ucciderci.

Nadia Toffa, dopo aver fatto riferimento ai circa 56 siti a rischio presenti in Italia, ha presentato due medici che operano a Caserta, nell'ormai tristemente famosa Terra dei Fuochi: proprio questi due dottori hanno presentato una dieta disintossicante che ha come scopo quello di liberare il nostro corpo e le nostre cellule dai materiali pesanti, come alluminio, cadmio e mercurio.

La dieta disintossicante che elimina i metalli pesanti

Si tratta di una dieta base, piuttosto semplice, che prescrive la presenza di tanta verdura e frutta, molto pesce (ben 4 dosi a settimana) e poca carne (1 di carne rossa e 2 di carne bianca a settimana).

Inoltre, i dottori hanno accompagnato una donna che si è sottoposta a questo esperimento, consigliandole di scegliere frutta e verdura di stagione, magari anche ammaccata e non troppo lucida, quasi finta. Un altro aspetto su cui si sono soffermati è quello delle etichette: come già sappiamo da anni, è importante prestare attenzione alle etichette dei prodotti per capire cosa ci sia al loro interno e come sono stati realizzati. Da evitare sono il grasso vegetale di palma, gli sciroppi e gli zuccheri di vario tipo, l'olio a poco prezzo: proprio quest'ultimo ingrediente rappresenta un elemento fondamentale per l'organismo umano e in particolar modo per le cellule.

I risultati della dieta disintossicante

I risultati sono stati straordinari: l'80% delle persone che si è sottoposta a questa dieta disintossicante ha visto ridurre notevolmente la presenza di metalli pesanti, come si evince dalle analisi a cui si sono sottoposti. Inoltre, molti di essi hanno registrato anche una maggiore energia, concentrazione e anche una perdita di peso.

Purtroppo, dato che sono poche le persone che hanno aderito a questa dieta, non si può ancora parlare di validità scientifica: per far approvare il tutto è necessario un piccolo investimento di 30 mila euro circa nella ricerca affinchè questa dieta sia resa affidabile ed effettivamente di aiuto per le persone.