Mucca pazza in Italia: dopo diversi anni dall’epidemia che mise in allerta la popolazione italiana, ecco che nuovamente si parla di nuovi casi di mucca pazza. Il morbo, infatti, sembrerebbe essere tornato in relazione a diversi casi riscontrati sul territorio nel corso di quest’ultimo anno. La malattia è caratterizzata da problematiche neurodegenerative che conducono a demenza progressiva che, nella totalità dei casi, risulterebbero fatali.

Nuovi casi di mucca mazza in Italia: ecco dove si sono verificati

La patologia della mucca pazza aveva messo in allerta e terrorizzato l’intera Europa diversi anni fa e il suo possibile ritorno rischierebbe di provocare una vera e propria psicosi di massa in relazione alla gravità dei suoi effetti sulla Salute dell’uomo, che nei casi più gravi può condurre lentamente alla morte.

L’incubo del prione è tornato dopo che nei giorni scorsi è stato registrato nella regione Toscana il decesso di una donna di 76 anni, molto probabilmente attribuibile al morbo della mucca pazza. Le generalità anagrafiche della donna non sono state rese note, oltre al fatto che si tratterebbe di una anziana pensionata residente a Pescia provincia di Pistoia. Dopo il decesso della donna le autorità sanitarie avrebbero richiesto esami più approfonditi e il trasferimento della salma a Bologna all’Istituto Superiore di Sanità, dove sono state accertate e confermate le ragioni del decesso dovute proprio al morbo di Creutzfeldt-Jakob. Ci sarebbe anche un nuovo caso della patologia che avrebbe interessato una donna del padovano che da circa un mese si troverebbe ricoverata in gravi condizioni all'ospedale Sant'Antonio della città.

Il morbo Creutzfeldt-Jakob: le garanzie per i consumatori

La minacciosa sindrome nota in Italia col nome di mucca pazza, secondo le ultime statistiche epidemiologiche colpirebbe ogni anno nel mondo in media 1,5 persone su un milione di persone. Il primo caso si verificò nel 1986 nel Regno Unito, considerato tale in seguito ad una identificazione del morbo da parte di appurati controlli veterinari effettuati in un allevamento nella regione dell’Hampshire.

Attualmente il problema della malattia e di possibili epidemie sarebbero da escludere grazie all’applicazione delle norme predisposte dall'UE che costituiscono una salvaguardia per i consumatori, che rispetto al passato e grazie alle acquisizioni scientifiche sulla malattia e i controlli sistematici delle carni non dovrebbero temere il ritorno di nuove pericolose epidemie.