A soli 17 anni nei giochi olimpici di Londra: il siciliano Mirco Scarantino è stato l'atleta più giovane della spedizione azzurra.Un talento che ha bruciato le tappe perché fino a 14 anni nutriva un'altra passione: il calcio. Giocava sulla mediana a recuperar palloni: tesserato per una squadra locale, fece un provino con Avellino e Roma, ma i risultati non furono quelli auspicati.

Poi, l'esperienza in palestra grazie al padre, Giovanni, che ha partecipato a tre Olimpiadi proprio nel sollevamento pesi (8° posto a Seoul 1988‐ 14° posto a Barcellona 1992‐ 15° posto ad Atlanta 1996).

Esercizi di pesi per essere più dinamico in campo, ma nel testarlo Scarantino senior si accorse delle buone qualità del figlio. Per Mirco i pesi furono un amore a prima vista, una disciplina che gli piacque molto e le vittorie francamente non sono tardate ad arrivare. Recente è l'ultima vittoria agli Europei disputati a Førde, in Norvegia nel 2016, che gli è valsa il pass valido per le Olimpiadi in Brasile dove Mirco Scarantino, nato a San Caltaldo, ha conquistato la settima piazza migliorando il suo precedente personale di ben sette posizioni rispetto ai giochi disputati a Londra.

Mirco Scarantino, obiettivo terza Olimpiade

Il ragazzo, che fa parte delle Fiamme Oro, metabolizzata la gara che lo ha visto protagonista, (nella categoria 56 kg, sollevando 115 kg nello strappo e 149 kg nello slancio punta,) ora punta decisamente alla terza olimpiade con l'obiettivo dichiarato del podio, un sogno che presto potrebbe diventare splendida realtà.

In Europa, Scarantino ha dimostrato di esserlo a più battute, ma a livello mondiale manca ancora qualcosa e ci sono davanti quattro anni per migliorarsi, anche se un passaggio importante sarà quello deiprossimi mondiali di sollevamenti pesi che si terranno in Malesia, a Penang, nel 2017. Un test fondamentale e significativo per capire cosa potrebbe fare il nisseno in ottica medaglie nel Sol Levante, a Tokyo 2020. L'età è dalla sua parte e la grinta per arrivare a certi traguardi non manca affatto.