Nel giorno della partenza del Giro d'Italia 2024, che scatta oggi con la tappa Venaria Reale - Torino, il team manager della Soudal Quickstep Patrick Lefevere ha fatto un po' di rumore con una delle sue tipiche esternazioni che svelano cosa succede nel dietro le quinte del grande ciclismo. Lefevere ha raccontato di aver avuto una lunga controversia con l'organizzazione del Giro d'Italia. Tutto è iniziato un anno fa, quando Remco Evenepoel si presentò alla corsa rosa come la stella più attesa, ma finì con un ritiro dopo solo una settimana di corsa.

Il manager belga ha rivelato che aveva concordato una cifra con RCS Sport per la partecipazione di Evenepoel alla corsa rosa. "Ma visto che Remco non ha finito la corsa, RCS non ha voluto pagare la quota di partenza pattuita" ha rivelato Lefevere.

Lefevere: 'Hanno detto che se ne era andato come un ladro'

Il pagamento di una quota di partecipazione per convincere un campione a correre una corsa non è una novità nel mondo del Ciclismo. La pratica era già abituale molti anni fa, quando al timone del Giro d'Italia c'era lo storico patron Vincenzo Torriani, e nel dietro le quinte del ciclismo continuano a girare i soldi che gli organizzatori elargiscono ai campioni da copertina che attirano spettatori, tv e sponsor.

RCS Sport, la società organizzatrice del Giro d'Italia, ha puntato sulla presenza di Evenepoel per l'edizione 2023, ma il belga, dopo un avvio scintillante, si è dovuto ritirare alla nona tappa a causa del Covid. Questo ha generato una disputa tra Lefevere, sempre sensibile ai temi economici, e RCS Sport.

"L'organizzazione ci incolpò di non averli informati che Remco si sarebbe ritirato.

Secondo Mauro Vegni la maglia rosa se ne era andata come un ladro nella notte" ha raccontato Lefevere al giornale belga Het Nieuwsblad.

"Abbiamo trovato un accordo amichevole"

"Fino a qualche mese fa c'era un contenzioso finanziario con RCS a riguardo. Siccome Remco non ha terminato il Giro, RCS non ha voluto pagare la quota di partenza pattuita.

Pensavo che fosse una sciocchezza perché la parola soldi per iniziare dice tutto: soldi per iniziare. Non voglio essere troppo cinico su questo, ma nessuno può sostenere che Remco non abbia svolto il suo ruolo di testimonial del Giro, con video promozionali e interviste prima e durante” ha continuato Lefevere, spiegando che senza quei soldi non potuto rinforzare la squadra come desiderava.

"Le quote di partenza non sono cifre enormi, ma non svelo un segreto quando dico che in una squadra di ciclismo ogni piccolo aiuto conta. Per dare una misura: il denaro iniziale di Remco al Giro, in pratica una somma per un pacchetto di gare organizzate da RCS, poteva garantirci il budget per un corridore in più” ha rivelato Lefevere, che infine ha trovato una soluzione con l'organizzazione del Giro d'Italia.

“In inverno, quando pensavamo anche alla possibilità di far correre sia Giro che Tour a Remco, RCS ha proposto una sorta di accordo amichevole: se Remco avesse corso di nuovo il Giro, avrebbero comunque corrisposto l’importo dovuto, oltre alla quota di partenza per il 2024" ha spiegato Lefevere, confermando che nei prossimi anni Evenepoel potrebbe puntare alla doppietta Giro - Tour: "Rientra nei piani della squadra”.

Evenepoel al Giro d'Italia 2023

Il Giro d'Italia 2023 era scattato dall'Abruzzo con Remco Evenepoel nel ruolo di stella da copertina. Il belga aveva tenuto fede alle attese vincendo alla grande la cronometro d'apertura, da Fossacesia Marina ad Ortona, ed indossando la maglia rosa fino alla tappa di Lago Laceno, quando una fuga da lontano aveva favorito il passaggio sulle spalle di Andreas Leknessund.

Evenepoel aveva vinto anche la seconda cronometro, quella da Savignano sul Rubicone a Cesena, ma con un solo secondo di vantaggio su Geraint Thomas e due su Geoghegan Hart. Quella stessa sera, Evenepoel lasciò la corsa rosa dopo essere risultato positivo al Covid, innescando una serie di reazioni polemiche da parte della stampa, soprattutto dalla Gazzetta dello Sport, per quell'addio frettoloso alla vigilia del giorno di riposo.