Questo mese di giugno nel calendario fiscale ci sono delle scadenze importanti che riguardano l’Imu, la Tasi, la Tari, oltre che le imposte da dichiarare con il Modello Unico. Poi il 16 giugno ci saranno sia le scadenze mensili dell'Irpef che quelle dell'Iva. La data entro cui si concentrano molti pagamenti quest’anno è proprio quella del 16. Entro questa data dovrà essere inviato il modello Unico e poi ci saràda pagare l'acconto (o in un unica soluzione) di Imu, Tari, eTasi. Entro il 16 giugno occorre inviare tutta la documentazione per le dichiarazioni fiscali, legata al modello Unico.

Il 27 giugno c'è invece l'obbligo mensile Intrastat per professionisti ed imprese che fanno acquisti e vendite verso soggetti passivi Iva appartenenti all'U.E.

Per le proprietà immobiliari che hanno subito variazioni nel corso del periodo d'imposta precedente, occorre inviare la dichiarazione Imu e Tasi 2016 entro il 30 giugno. I CAF e i professionisti abilitati in questo senso hanno già avvertito che potrebbero esserci dei problemi per i pagamenti, a causa della sovrapposizione di scadenze. Ricordiamo a chi dovesse provvedere da sé a determinare l’IMU o la TARI e quindi provvedere al versamento di controllare con attenzione il sito del Comune di residenza o di quello in cui è ubicato l’immobile per conoscere l’aliquota imposta per la tassa sugli immobili e sui rifiuti.

Infatti tali aliquote comunali, sono soggette a variazioni di anno in anno, per via delle relative delibere decise da ciascun Comune italiano.

Precisiamo che la Tasi (tassa sui servizi) deve essere pagata su tutte le seconde case e sulle prime, considerate di lusso. Sonoesonerati dal pagamento i contribuenti dell'abitazione principale (prima casa).

L’esenzione, come già detto in un precedente articolo, riguarda anche gli inquilini, che però devono risiedere anagraficamente presso l'unità immobiliare, adibita a prima abitazione. La Tari (tassa sui rifiuti) deve essere pagata da chi detiene, a qualsiasi titolo, un immobile.

Conseguenze per chi paga in ritardo

Per chi dovesse pagare in ritardo l’acconto IMU,TARI e TASI entra in azione l’istituto del ravvedimento operoso che corrisponde ad un pagamento ritardato, che si effettua con un F24.

Tuttavia, non c’è solo il tributo da pagare, ma anche una sanzione e gli interessi di mora per ogni giorno di versamento omesso o ritardato. Per chi vuole sanare i ritardi entra infatti in azione:

  • il ravvedimento lungo: per un ritardo che va dal 31° al 90° giorno rispetto alla scadenza, la sanzione è dello 3,33% fisso (1/9 del 30%);
  • il ravvedimento breve: per un ritardo che va dal 15° al 30° giorno rispetto alla scadenza: con una sanzione del 3% fisso (1/10 del 30%);
  • il ravvedimento sprint, per chi effettua il pagamento entro 14 giorni dalla scadenza con sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo;
  • il ravvedimento intermedio: se si effettua il pagamento tra i 90 giorni e l’anno successivo alla scadenza (dunque entro il 15 giungo 2017), si dovrà pagare una sanzione del 3,75% sull’imponibile;
  • il ravvedimento biennale: se si effettua il pagamento con oltre un anno di ritardo si dovrà pagare una sanzione del 4,29% (1/7 del 30%);
  • il ravvedimento ultrabiennale se si effettua il pagamento dopo 2 anni, con sanzione del 5% (1/6 del 30%);
  • il ravvedimento trimestrale per le rate omesse dopo la prima cioè, di norma, entro un trimestre con una sanzione del 3,75%.

Nel Modello F24 occorre sbarrare la casella chiamata appunto “Ravvedimento Operoso”, nella sezione “Imu e altri tributi locali".

E’ infine fissato allo 0,2% annuo il tasso di interesse applicato sulle imposte da pagare per il 2016. Per quanto riguarda l’IRPEF, nel caso in cui si dovesse pagare dal 17 giugno al 16 luglio è prevista una maggiorazione, dello 0,4%. Per restare aggiornati su tali argomenti potete premere il bottone segui accanto al nome dell'autore.