L'Agenzia delle Entrate ha comunicato l'introduzione di un nuovo regime fiscale di favore, istituito per incentivare il trasferimento in Italia di persone facoltose. La nuova normativa prevede il versamento di un importo onnicompresivo pari a 100mila euro, più 25mila euro per ogni familiare, per coloro che giungono nel nostro Paese, dopo aver versato imposte in un altro Stato per almeno 9 anni.
Il comunicato stampa, ripreso dalle principali testate giornalistiche, ha erroneamente qualificato il nuovo regime come "flat tax". L'applicazione di un importo fisso da pagare, indipendentemente dal reddito, in italiano viene definito "imposta capitaria" oppure, con terminologia anglosassone, "Lump sum tax".
I dettagli del nuovo regime fiscale
Potranno accedere al nuovo regime fiscale individui che, negli ultimi 10 anni, hanno versato le imposte per almeno 9 anni in Paesi stranieri. La "ratio" dichiarata del provvedimento è quella di favorire il trasferimento dall'estero in Italia di soggetti facoltosi, e si inserisce sul percorso già tracciato da numerosi altri Stati come Spagna, Portogallo e Gran Bretagna che, in passato, hanno introdotto normative di favore per incentivare il trasferimento di individui dotati di redditi e patrimoni rilevanti.
Dal punto di vista operativo, l'adesione è molto semplice, e si attiva barrando un'apposita casella nella dichiarazione dei redditi. Il rinnovo sarà automatico per i successivi 15 anni.
Per verificare con esattezza la sussistenza di tutti i requisiti di eleggibilità, l'Agenzia delle Entrate ha predisposto una check-list preliminare che può essere utilizzata a titolo indicativo. Inoltre, per coloro che volessero fugare ogni dubbio, la stessa check-list può essere allegata ad una specifica istanza preventiva di interpello da inviare alla Direzione Centrale Accertamento dell'Agenzia delle Entrate.
Il target degli stranieri
Come puntualizzato anche da "Il Post", l'imposta si applica sui redditi prodotti all'estero, quindi risulta di interesse per coloro i quali abbiano attività imprenditoriali o professionali in altri Paesi, ma ritengano di voler preferire l'Italia quale luogo di residenza per la migliore qualità della vita.