Il Governo ha allargato ulteriormente, con lo scopo di fare cassa, le maglie della Rottamazione bis anche a tutti i tributi locali e le multe comminate dalle amministrazioni comunali. A questa nuova fase potranno aderire tutti gli Enti Locali indistintamente, anche quelli che, per scelta, non avevano aderito alla prima definizione agevolata. Ma i tempi per adottare le relative delibere e per poter effettuare i pagamenti, in sanatoria, sono alquanto contingentati. Vediamo, quindi, cosa è stato previsto dal Governo, cosa devono fare i Comuni e in che tempi e, sopratutto, cosa possono fare i contribuenti che desiderassero aderire a questa nuova possibilità appena apertasi

Le nuove modifiche alla rottamazione bis

Il Governo, che oggi porrà la questione di fiducia sul maxi - emendamento al Decreto Fiscale ha stabilito, come dicevamo, la riapertura della rottamazione bis a tutti tributi locali e le multe dei Comuni, ma ha anche stabilito delle tempistiche molto stringenti al riguardo.

Infatti, per scegliere se aderire o meno i Comuni avranno a disposizione solo 60 giorni che decorreranno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2018. L'ampliamento riguarda proprio tutti i tributi, compresi i vecchi arretrati e non solo le cartelle notificate negli ultimi mesi. Inoltre, chi sceglierà di aderire, tra i contribuenti, si troverà a pagare solamente l'imposta dovuta più gli interessi maturati senza alcuna sanzione aggiuntiva. E, nel caso delle multe, non verranno conteggiate neanche le maggiorazioni semestrali.

Le tempistiche strette

Tutto molto bello, ma i tempi a disposizione dei Comuni e dei contribuenti, dato il collegamento normativo con le disposizioni per la prima definizione agevolata, sono molto stretti.

Abbiamo, infatti, detto dei 60 giorni di tempo a disposizione delle amministrazioni comunali per predisporre e approvare le delibere necessarie. Queste dovranno contenere, quanto meno, le modalità di adesione e l'eventuale numero di rate concesse al contribuente. Ma dovranno tenere conto anche di un altro aspetto estremamente importante.

Il maxi - emendamento, infatti, prevede che i pagamenti, sia che si tratti di saldo in unica soluzione o di una ultima rata, dovranno essere effettuati al massimo entro il 30 settembre 2018, cioè il termine ultimo che era stato fissato, ormai più di un anno fa, per la prima rottamazione.

Le altre novità

Sempre in tema di modifiche apportate dal maxi - emendamento viene previsto che, dal 1 gennaio 2018 potranno svolgere attività di riscossione dei tributi locali e delle multe esclusivamente i soggetti iscritti all'albo dei gestori delle entrate locali.

Di conseguenza, con un tratto di penna vengono escluse da questo mercato tutte le società di recupero crediti. Tanto è vero che l'Unirec, l'associazione delle imprese di recupero facente parte di Confindustria, parla apertamente di "passo indietro" rispetto anche a provvedimenti come il bando della Consip, di solo un anno fa, che autorizzava il recupero crediti stragiudiziale.