Chissà quante e quante volte avremo imprecato per una cicca andata a finire sotto le nostre suole o peggio appiccicata sul fondo dei pantaloni. Una chewing-gum usata è sempre stata un qualcosa da non augurarsi di incontrare sul proprio percorso.

Pensare che 374 miliardi di chewing-gum prodotto in tutto il mondo equivalgono a tre milioni di tonnellate disseminate poi un po’ ovunque (solo in parte finiscono nelle pattumiere) induce a riflettere chiunque sull’uso improprio di questo prodotto entrato prepotentemente negli usi e nei consumi contemporanei.

Soltanto in Italia sono 28 i milioni di gomme da masticare che vengono annualmente utilizzati nelle bocche dei nostri concittadini per una media di 24 pacchetti mensili a testa. Il che determina un calcolo pari a 23mila tonnellate di cicche gettate a terra, che nel tempo assumono l’aspetto di chiazze nere sull’asfalto, con un costo per la collettività che deve rimuoverli di circa un euro a gomma o di un dollaro e 30 cent negli Usa. Troppi, devono aver pensato i ricercatori americani e canadesi che hanno così compiuto studi al fine di realizzare una tipologia di gomma masticabile auto biodegradabile.

L’Efsa, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare sta sperimentando ciò che oltre mare è già routine.

I cittadini americani, infatti, hanno avuto modo di provare gli innovativi chewing-gum nei tradizionali gusti alla menta e alla cannella trovandoli simili ai precedenti e quindi il fattore commerciale dovrebbe essere salvaguardato. L’invenzione ha il nome di Rev 7 (dove l’acronimo Rev sta per Revolution, rivoluzione) e sarà un autentica innovazione.

Nella capitale d’Italia, si è calcolato che trecentomila cicche sono puntualmente lasciate cadere sulle strade e il comune gestito dal sindaco Alemanno è costretto a spendere ben cinque milioni di euro per la loro rimozione. Il Rev 7 invece ha capacità di degradarsi automaticamente entro un mese se lasciato in un contenitore di rifiuti mentre abbisogna di un anno per sparire dai selciati stradali.