Muore un delfino al giorno, e non sisa perché. Sono già 57 quelli trovati senza vita sulle spiagge della costatirrenica in meno di due mesi. Cosa li stauccidendo? Non è ancora chiaro, anche se i biologi ipotizzano che la causapossa essere un batterio particolarmente letale che ha causato un'epidemia nellapopolazione di delfini.

Numeri da ecatombe

Quel che è certo è che, rispetto agli anni scorsi, quelladi quest'anno sta assumento gli aspetti di un'ecatombe per i delfini (dellaspecie stenella striata, nome scientifico Stenella coeruleoalba).

Secondo idati raccolti dai ministeri dell'Ambiente e della Salute in media, sulle costetirreniche italiane, negli anni scorsi si trovavano 4 carcasse di stenellenello stesso periodo dell'anno. Quest'anno siamo a 57 in due mesi.

Infezione batterica?

L'Istituto zoo profilattico diLazio e Toscana sta eseguendo esami anatomo-patologici, istologici, virologicie tossicologici. La causa potrebbe essere di natura infettiva, ma non èpossibile escludere l'incidenza di fenomeni legati all'inquinamento o a eventivulcanici sottomarini. Molti delfini morti sono stati trovati anche sulle costedi Sicilia, Calabria, Campania e Sardegna. In quasi tutti i casi si trattava diesemplari adulti, che non presentavano ferite particolarmente letali sul corpo.

Anche l'inquinamento tra gli indiziati

Gli ambientalisti sono comunque in allarme, dato che sonoindiziati anche scarichi civili ed industriali, spazzatura di vario tipo, masoprattutto materie plastiche, campi elettromagnetici, test militari, sonar e,non da ultima, l'eliminazione fisica degli individui con le attività di pesca.





Allarme anche in Spagna e Francia

 Per studiare il fenomenoè attiva la Rete nazionale spiaggiamenti mammiferi marini, coordinata daiministeri dell'Ambiente e della Salute e alla quale partecipano anche leuniversità di Pavia, Padova e Siena, Asl, Istituti zooprofilattici e Agenzieregionali per l'ambiente. Ma il Ministero dell'Ambiente ha attivato anche ilReparto ambientale marino (una rete tra Capitanerie di Porto e Guardiacostiera). Ma per avere un'idea di come, e se, è possibile contrastare ilfenomeno occorre attendere i dati analitici, per i quali servirà ancora qualchesettimana.

Daniele Duso