La Tares, la tariffa sui rifiuti e servizi, è la nuova imposta introdotta dal decreto Legge 6 dicembre 2011, n° 201 che sostituisce la Tarsu e la Tia, ma con un costo maggiore per i contribuenti.

La Tares è entrata in vigore il primo gennaio 2013, anche se la prima rata è stata posticipata e non ancora pagata: consiste in un'imposta che si basa sulla superficie degli immobili. Grazie alla sua riscossione, i comuni dovranno coprire per intero i costi del servizio della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e i costi di altri servizi, come le spese per l'illuminazione pubblica, per la polizia municipale, per il personale degli uffici amministrativi.



Per riuscire a far fronte alla copertura di questi servizi il Governo ha stabilito l'aumento di almeno 30 centesimi al metro quadro (che i comuni possono alzare fino a 40) rispetto alle imposte precedenti.

Questa imposta si basa sulla superficie di tutti gli immobili che producono rifiuti e prevede delle aree escluse dal pagamento che sono:

  • Aree comuni condominiali, come scale e ascensori e luoghi di passaggio
  • Aree scoperte di civili abitazioni, come balconi, terrazze, posti auto scoperti e giardini.

Inoltre i Comuni possono applicare delle riduzioni o agevolazioni. In particolare possono scegliere una riduzione fino al 30% della quota per

  • Le abitazioni con un unico abitante
  • Le abitazioni occupate da soggetti che risiedono per più di 6 mesi all'estero
  • Fabbricati rurali a uso abitativo

E una riduzione fino al 40% può essere applicata alle utenze domestiche in cui il Comune non ha ancora attivato il servizio di raccolta differenziata.

Il Consiglio dei ministri, nel decreto di sabato 6 aprile, ha dato ai Comuni la facoltà di decidere il numero delle rate e la scadenza delle stesse. La decisione di maggiore risalto è che il pagamento della maggiorazione di 0.30 euro per metro quadro è stato rinviato all'ultima rata relativa al 2013, ovvero Dicembre 2013.



Quindi si inizierà a pagare a maggio in tre rate (maggio, settembre e dicembre), secondo quanto stabilito dal Governo. Il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, afferma che "nel 2013 resta in piedi il meccanismo della Tarsu per le prime due rate: si pagherà quanto pagato l'anno scorso. Sull'ultima rata ci potrà essere un conguaglio".

Ed è l'ultima rata, appunto, che prevede una stangata per i cittadini, più cara della criticata IMU . La Tares,infatti, in media costerà ai contribuenti 305 euro a fronte dei 225 euro medi dell'Imu sulla prima casa.

La TARES costerà agli italiani il 35% in più. Si calcola in base alla metratura e al numero di persone presenti all'interno di ogni locale, portando un aumento considerevole per i proprietari di attività commerciali e non solo.