Ne utilizziamo almeno un chilo al giorno, spesso non ci accorgiamo neppure della loro presenza, ancor più spesso non sappiamo nemmeno distinguerli dal prodotto che acquistiamo: stiamo parlando degli imballaggi in plastica.

Innanzitutto i rifiuti da imballaggio si suddividono in due macro categorie: urbani e speciali. Fanno parte della prima classificazione i rifiuti domestici delle utenze casalinghe. Vengono intesi come speciali, invece, i rifiuti generati su superficie privata come nel caso di industrie, centri commerciali, in agricoltura e magazzini di logistica. La gestione dei rifiuti di plastica urbani spetta ai Comuni. In questo caso i rifiuti di plastica urbani rappresentano un costo per le aziende speciali locali che è colmato dallo stesso Conai attraverso un contributo imposto ai consumatori finali ad ogni prodotto acquistato comprensivo di imballaggio.

I rifiuti di plastica speciali, invece, vengono recuperati da aziende private e la loro raccolta e riciclo vengono regolati dalle più elementari e libere regole di mercato. In termini quantitativi i rifiuti speciali di plastica rappresentano il 50% delle intere quantità di rifiuti di plastica e circa il 60% dei rifiuti polimerici effettivamente riciclati. Questa alta percentuale è dovuta alla maggior pulizia e minor contaminazione con altri materiali e sostanze (es. cibo) dei rifiuti speciali rispetto a quelli delle utenze casalinghe.

Il recupero di entrambi i rifiuti avviene attraverso una prima fase di raccolta, cernita e selezione e macinatura dei rifiuti. Una volta macinati le piccole particelle subiscono un procedimento di lavaggio ed estrusione fino alla creazione di nuova materia polimerica, detta più comunemente materia prima seconda. Attraverso questo procedimento meccanico e industriale gli effetti sui consumi energetici sono evidenti. La produzione di granulo riciclato rispetto alla produzione di granulo vergine nel caso del PE-PP genera un risparmio medio di 1.203.905 tonnellate di petrolio equivalente per produrre 930.000 t di granulo PE-PP riciclato: significa che il risparmio del riciclo rispetto alla produzione di granulo vergine è di 1,2945 t di petrolio equivalente per tonnellata di granulo riciclata.