Innanzitutto i rifiuti da imballaggio si suddividono in due macro categorie: urbani e speciali. Fanno parte della prima classificazione i rifiuti domestici delle utenze casalinghe. Vengono intesi come speciali, invece, i rifiuti generati su superficie privata come nel caso di industrie, centri commerciali, in agricoltura e magazzini di logistica. La gestione dei rifiuti di plastica urbani spetta ai Comuni. In questo caso i rifiuti di plastica urbani rappresentano un costo per le aziende speciali locali che è colmato dallo stesso Conai attraverso un contributo imposto ai consumatori finali ad ogni prodotto acquistato comprensivo di imballaggio.
I rifiuti di plastica speciali, invece, vengono recuperati da aziende private e la loro raccolta e riciclo vengono regolati dalle più elementari e libere regole di mercato. In termini quantitativi i rifiuti speciali di plastica rappresentano il 50% delle intere quantità di rifiuti di plastica e circa il 60% dei rifiuti polimerici effettivamente riciclati. Questa alta percentuale è dovuta alla maggior pulizia e minor contaminazione con altri materiali e sostanze (es. cibo) dei rifiuti speciali rispetto a quelli delle utenze casalinghe.