Per far fronte a una richiesta sempre maggiore di carne, causata dall'aumento della popolazione e dal consumo spasmodico di questi alimenti, le industrie aumentano la produzione causando danni agli animali, alle persone e all'ambiente.

Si distruggono, ogni anno, migliaia di ettari di foreste per realizzare pascoli e coltivare cereali e foraggi destinati agli animali. È un impatto devastante sull'ambiente.

Per capire meglio i danni verso l'habitat basta vedere gli allevamenti con occhi diversi, cioè come macchine produttrici di proteine animali con un consumo spropositato di proteine vegetali.

Spropositato perché le proteine vegetali si trasformano in animali solo in minima parte (il rapporto di conversione è fortemente negativo).

Per mantenere ad un costo accessibile i prodotti come latte, uova e carne, l'allevamento viene sfruttato in maniera intensiva per massimizzare i profitti.

A pagarne il costo sono le piccole aziende, che non riescono a tenere il passo con la grande distribuzione, e gli animali allevati, i quali sono sottoposti a sofferenze, costretti a vivere in gabbie strette, senza la possibilità di muoversi, imbottiti di antibiotici e alimentati con prodotti inadeguati.

Questo porta alla manifestazione, negli animali, di atteggiamenti gravi, come il cannibalismo, o ad altre patologie (un esempio su tutti la mucca pazza).

Per la produzione di latte, le mucche vengono inseminate artificialmente e dopo la nascita del vitellino, che viene immediatamente separato dalla madre e mal nutrito in modo che la carne rimanga bianca e tenera, la mucca viene munta per mesi producendo latte 10 volte in più di una normale produzione e rischiando di essere colpita da mastite.

Per quanto riguarda la produzione di uova, le galline, forzate all'immobilità, sono poste in gabbie strette, causando l'atrofizzazione delle ali e delle zampe.

Anche per i pesci si sta sviluppando l'allevamento intensivo che porterà alla loro produzione in spazi strettissimi.

Potremmo ridurre i danni, alternando tutti questi prodotti con cibi che hanno gli stessi valori nutrizionali, in modo da considerare gli animali per quello che realmente sono e non come macchine di produzione per il nostro piacere.