Neanche le dimissioni del sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, sono servite a lenire la rabbia dei girgentani. Alla vigilia delle vacanze estive, il collasso del raccordo fognario tra lido San Leone e contrada Sant'Anna scontenta i residenti e mette in forse l'intera stagione balneare.

La pioggia del 10 giugno e il collasso dell'impianto fognario

È bastato un leggero scroscio estivo per far collassare l'intero impianto fognario. La pioggia che doveva portare un po' di frescura sulla cittadina costiera, si è rivelata infida e traditrice. Le canaline otturate ed i tombini che tracimavano acqua hanno fatto allertare più di un residente, ma la maggior parte dei girgentani ha continuato a confidare in quel mastodontico impianto, nato appena una settimana prima con la promessa di debellare l'inquinamento marittimo.

Poi, quando verso le 19.00 sono scattati gli allarmi acustici, la situazione si è rivelata in tutta la sua drammaticità e i lamenti funebri delle sirene hanno annunciato ciò che la popolazione temeva.

Sembra un crudele scherzo del destino: fino a 70 anni fa, gli allarmi venivano usati per indicare le incursioni aeree dei bombardieri alleati. In passato la popolazione fissava sgomenta il cielo, oggi si ritrova invece a guardare incredula il mare mentre una macchia nera e pestilenziale si allarga nelle acque cristalline.

Le proteste al villaggio Peruzzo

La gestione del depuratore scontenta anche gli abitanti delle zone più interne dell'agglomerato urbano. Al villaggio Peruzzo i residenti denunciano un grave caso di inquinamento acustico.

Qui sono infatti ubicati i gruppi elettrogeni che permettono al depuratore di contrada Sant'Anna di pompare le acque reflue sino alle sue vasche di sedimentazione e trattamento. Alla struttura manca l'allaccio definitivo alla corrette elettrica, pertanto solo i generatori esterni le permettono di funzionare. Il frastuono dei motori, tuttavia, esaspera anche il più paziente dei cittadini: alle 22.00 del 10 giugno vengono dunque allertate le forze dell'ordine per la situazione insostenibile.

Arrivati in loco, i carabinieri non possono far altro che appurare il superamento della soglia di decibel consentiti dalla legge in orario notturno.

Le forze dell'ordine intimano pertanto alla società Girgenti Acque di spegnere i gruppi elettrogeni: privato dell'energia elettrica, il complesso posto a contrada Sant'Anna smette di pompare i liquami e la fogna torna a riversarsi in mare.

La risposta di Girgenti Acque

Secondo i tecnici di Girgenti Acque, società responsabile della gestione fognaria della zona, il collasso della rete idrica è imputabile ad una concomitanze di cause straordinarie ed imprevedibili. La società rassicura i suoi concittadini: "l'intera condotta" -spiega Fabio Sanna- "è in grado di reggere acque per un livello tre volte superiore a quello previsto". È stata dunque una situazione straordinaria quella che il 10 giugno ha determinato il collasso del depuratore: le acque piovane, mischiandosi a quelle nere, hanno causato l'immissione di un quantitativo di liquidi 30 volte superiore alla portata massima ipotizzata per la fogna.

Girgenti Acque poi punta il dito sugli allacciamenti abusivi e sottolinea come l'intero sistema di depurazione sia modulato in funzione del numero dei residenti di San Leone. Anche la massiccia presenza di allacci clandestini può aver concorso a determinare il sovraccarico della struttura ed a mandare in tilt le centraline di sicurezza.