Sembrerebbe che la scossa di ieri, 7 settembre alle 12:45, che ha provocato solo preoccupazione ma non danni a cose e persone, abbia risvegliato la paura tra gli abitanti della zona tra la Garfagnana ed il Mugello. Coloro che si sono rivolti ai vari siti specializzati ed ai social media hanno descritto variamente le loro sensazioni e quanto hanno vissuto. Si è abbastanza concordi sul forte boato iniziale ed un conseguente spostamento d'aria che ha fatto sbattere sportelli di armadi e porte, ma non ha fatto muovere molto i lampadari.
La zona è stata responsabile di forti terremoti nel passato, nel settembre 1542 e nel 1919 o come quello del marzo 1740 con magnitudo di 5.2 e che passò alle cronache come il Terremoto di Barga.
Non è comunque pericolosissima, in quanto l'Ingv la cataloga con una pericolosità tra 2 e 3, ovvero bassa e media, che secondo simulazioni fatte non potrà superare la soglia di 6.6. Non poco, dobbiamo ammetterlo, visto i grandi danni che nel nostro Paese provoca un terremoto del sesto grado, purtroppo.
Ma il susseguirsi di scosse degli anni precedenti in veri e propri sciami sismici lungo l'Appennino centrale, ha reso sensibile la popolazione, che ha dovuto convivere per mesi con ogni minima vibrazione del terreno e delle abitazioni. Quale che sia la causa imputabile al movimento dell'Africa verso l'Europa, lo spostamento di faglie, i presunti danni provocati dall'estrazione del gas, comunemente definita Fracking o fratturazione idraulica, rimane l'esigenza di capire da precursori sismici, quali saranno, ed in che tempi, le zone da tenere d'occhio per poter avvertire con un certo anticipo le popolazioni.
C'è molto da lavorare in questo campo. Si continua comunque a lavorare su strumenti informatici che possano prevedere probabilisticamente i terremoti in Italia. Probabilmente già da 2015 noi tutti potremo consultare mappe aggiornate e previsioni su possibili eventi sismici sul territorio italiano. Se ciò accadrà, sarà un bel passo avanti sulla strada della prevenzione degli effetti dei terremoti con una riduzione dei danni materiali ed in vite umane.