Uno studio effettuato da una ricercatrice dell'Università dell'Oregon (USA), e apparso sulla rivista scientifica ''Biology Letters'', ha rilevato che il comportamento dei nostri amici a quattro zampe, durante secoli di amichevole convivenza, si sarebbe adattato alla vicinanza con gli umani al punto di renderli meno intelligenti. In pratica, la costante vicinanza e la dipendenza dall'essere umano avrebbe provocato nei cani la conseguente perdita della capacità di saper risolvere (anche piccoli) problemi, in quanto sempre protetti dal padrone-uomo.
L'addomesticamento ha reso i cani meno intelligenti poichè, stando ai risultati dei test, ora non sanno sbrigare da soli faccende con cui secoli fa non avevano problemi. In sintesi, a causa del continuo rapporto con l'uomo, sarebbero diventati più docili ma meno intelligenti. Stando ai risultati rilevati in Oregon, per via della quasi eterna storia vissuta a stretto contatto con l'uomo, il nostro amico ''Bobby'' se viene coinvolto in uno scenario difficile, tende ad ''appoggiarsi'' chiedendo l'aiuto al suo padrone umano.
Tale studio è stato effettuato analizzando i comportamenti del seguente campione canino: dieci cani abituati alla vita casalinga come componente di una famiglia; altri dieci cani cresciuti nei canili e ricoveri per animali; infine, sono stati selezionati anche dieci lupi allevati dall’uomo.
Ne è emerso che quest’ultimi si davano molto più da fare per ottenere la ricompensa. Invece, quelli che erano più amici fedeli dell'uomo alzavano ''bandiera bianca'' aspettando un provvidenziale soccorso dell'amico-uomo.
L'esperimento consisteva nell'accaparrarsi una salsiccia collocata in un contenitore chiuso da un coperchio collegato ad una corda.
Ebbene, otto lupi su dieci hanno saputo aprire la scatola, invece ben 29 cani su 30 sono rimasti, come si suol dire, a bocca asciutta. Per aprire il contenitore, gli animali dovevano tirare la corda e al contempo tenere a terra la scatola, una missione da ritenere semplice da portare a termine per animali intelligenti come cani e lupi.
Oltre i bravissimi otto lupi su dieci citati prima, dei restanti c'è da sottolineare che solo un cane proveniente da un rifugio è riuscito ad ottenere il premio. Poi c'è da aggiungere che è stato osservato che, rispetto al comportamento tenuto dai lupi, i cani cercavano di più l'aiuto del padrone osservandolo da lontano.
Ecco le parole del team di studiosi a proposito dell'esperimento: "Questi risultati ottenuti sono affascinanti poichè mettono in evidenza come il comportamento canino si sia adeguato per il contatto secolare con l’uomo. Infatti, mentre i lupi si sono impegnati sin da subito per capire come raggiungere il cibo in palio, i cani invece sono stati sin troppo arrendevoli, cercando l’aiuto del padrone ben sicuri che egli sarebbe giunto in qualsiasi momento in loro soccorso. Quindi, si deduce che malgrado tutti i cani e i lupi fossero capaci di aprire il contenitore, solo questi ultimi erano davvero motivati a farlo''.