Dopo le rivelazioni sul "doping di Stato" della Federazione russa di atletica e le dichiarazione di Arsene Wenger, allenatore dell'Arsenal, sugli ormai conosciuti episodi di doping nel mondo calcistico, è arrivato il momento di dare spazio alle parole di Roger Federer, campione dello sport considerato "al di sopra" degli altri, il Tennis.
"E' possibile che quando si esce dal campo nessuno faccia esami anti-doping?"
Il tennista elvetico continua con le sue accuse descrivendo nei minimi dettagli come si dovrebbe intervenire nello sport in cui ha dominato la scena per anni: "Sicuramente una delle fasi in cui bisognerebbe subire dei test, è dai quarti di finale in poi, cioè da quando si iniziano a conquistare punti utili, e a volte fondamentali, per la classifica.
Inoltre penso sia importante che i controlli si facciano per anni, non per settimane o mesi, così da far capire in modo deciso a coloro che fanno uso di sostanze dopanti che possono essere scoperti da un momento all'altro". Alla domanda dei giornalisti in cui si fa riferimento a una sua posizione favorevole o meno a dei controlli anti-doping post competizione, risponde:"Assolutamente, si aumenterebbero considerevolmente le opportunità di scovare realmente gli atleti più sospetti".
Il campione svizzero che a 34 anni detiene quasi tutti i record del suo sport, si mostra critico e severo nei confronti di un argomento che gli sta veramente a cuore: "I controlli anti-doping sono veramente troppo flessibili, manca rigidità.
Sono stato sottoposto, durante tutto l'arco della stagione, a soli cinque test... non è accettabile. I giocatori devono essere consapevoli che se fanno uso di doping verranno scoperti e sanzionati, senza se e senza ma".
L'interrogativo conclusivo sul responso dell'Agenzia mondiale anti-doping che condanna la Federazione russa di atletica, non lascia dubbi a Federer: "Non sono affatto sorpreso, anzi.
Ciò dimostra che anche altri Paesi del mondo non rispettano le norme prestabilite".
Non ci sono sempre stati dei controlli specifici sugli atleti
Il programma anti-doping che concerne il mondo tennistico ha inizio nel 1993, anche se, prima della vera e propria messa in opera dei primi controlli, si dovrà aspettare fino al 2005, ben dodici anni dopo.
Il tutto è stato introdotto e gestito dalla ITF (Federazione Internazionale Tennis) in collaborazione con le due associazioni del tennis maschile e femminile, rispettivamente, Atp e Wta. Non c'è dubbio che le dichiarazioni di un giocatore di questo calibro non possono rimanere inosservate. Il doping sta distruggendo, ormai da anni, la bellezza di molti sport, tuttavia il campione svizzero non vuole permettere che macchi la nobiltà della disciplina che ama e a cui crede, ancora, veramente.